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Garlaschelli: «Lo scudetto del ’74 un’impresa. Su Sarri e la Lazio di oggi…»
Renzo Garlaschelli, leggenda della Lazio, ha parlato dello scudetto vinto nel 1974 e analizzato i biancocelesti di Maurizio Sarri
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’ex Lazio Renzo Garlaschelli ha dichiarato:
«Quello che di buono ho fatto nel calcio l’ho fatto con quella casacca addosso. 67 reti? Il mio è un record battibilissimo, ci sono giocatori molto più importanti! Non so come possa essere ancora lì! Certo, è comunque un traguardo divertente. Era una squadra un po’ particolare. Tutti semisconosciuti. C’erano due schieramenti, io stavo in quello del Nord, poi c’erano i romani. Eravamo competitivi, forse anche gelosi e in allenamento qualche parolina, anche di più scappava. Ma la domenica come per magia ci ritrovavamo tutti dalla stessa parte, grazie anche alla straordinaria capacità di Maestrelli. Scudetto? E’ stata un’impresa, un mezzo miracolo. Credo dietro ci sia il nostro divertimento. Lazio di oggi? Questa è una grande squadra: Lotito e Tare stanno lavorando molto bene, quindi penso meriti la posizione che ha. Se proprio devo dirla tutta forse mi aspettavo un gioco un po’ più divertente, anche se con il secondo posto in classifica non si può chiedere di più. Sarri? Mi sembra che tatticamente non sia più lo stesso di un tempo. La frase sulla ‘lazialità’? Ha ragione. Chi non passa da quelle parti lì non può capire cosa voglia dire Lazio. Champions? Se supererà indenne anche l’Inter sarebbe fatta, ma direi che anche così non avrà problemi a qualificarsi. Immobile non si tocca, è un giocatore straordinario, ma la forza vera sta nel gruppo. Da Felipe Anderson a Luis Alberto e Milinkovic Savic, mi viene difficile fare un nome. Adesso sta andando molto bene Zaccagni, è un grande attaccante. Vuoi vedere che non mi passa anche lui nella classifica dei cannonieri…».