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Retroscena di calciomercato: quando la Lazio poteva stringere per Mbappé…
Calciomercato Lazio – La dirigenza biancoceleste si morde le mani, in passato Kylian Mbappé sarebbe stato un obiettivo possibile
Kylian Mbappé, tutti ormai lo conoscono. Protagonista con la maglia del Monaco in Ligue 1, ma soprattutto in Champions League, è finito oggi nella lista dei desideri di tutti i top club europei. Le due reti siglate (agli ottavi fra andata e ritorno) al Manchester City gli hanno spianato la strada, la doppietta inflitta ieri sera al Borussia Dortmund lo ha consacrato definitivamente. Essendo un classe ’98, il valore del suo cartellino è schizzato alle stelle: il Paris Saint-Germain è pronto ad offrire 80 milioni di euro per accaparrarselo, non è detto però che la proposta sia sufficiente. Si parla infatti uno dei migliori prospetti del calcio francese (e non solo) adatto nel ruolo di prima punta, ma talmente duttile e rapido da poter giocare sia a destra che a sinistra, come attaccante laterale di un tridente. Un vero e proprio prodigio, in grado di scardinare qualsiasi difesa, il tecnico Leonardo Jardim spera di trattenerlo il più a lungo possibile.
LAZIO, E’ TROPPO TARDI – Mbappé è un obiettivo del ds Igli Tare! Questa frase detta adesso potrebbe sembrare utopia, ma fino a qualche mese fa sarebbe stata una voce possibile. Il ricco procuratore Jorge Mendes, da sempre in buoni rapporti con la dirigenza biancoceleste (vedi l’affare Wallace), ha una grossa influenza sul Monaco. Fino alla scorso gennaio «Les Rouge et Blanc» avrebbero fatto salti mortali per ottenere il gioiello della Lazio, Keita Baldé Diao, il presidente Claudio Lotito però rifiutò sia un’offerta secca, che la proposta dell’inserimento nella trattiva di Nabil Dirar. Come riportato dal Corriere dello Sport, i capitolini a quel punto avrebbero iniziato a sondare il terreno per Mbappé (allora valutato 15 milioni di euro), ma la resistenza monegasca e la discontinuità nel rendimento non hanno permesso lo sviluppo di una reale contrattazione. Chissà che ora Tare non sia pieno di rimorsi per l’occasione che, col senno di poi, si è lasciato clamorosamente sfuggire.