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Rezzi: «Dobbiamo avere la fame dello scorso anno. Voglio essere fondamentale per la squadra»

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La Lazio Primavera prepara la nuova stagione e dopo il pareggio ottenuto con la Triestina, Edoardo Rezzi fa il punto della preparazione della squadra

Una stagione nuova attende anche i ragazzi di mister Bonatti. Dopo la sorprendente annata chiusa, in casa Lazio tanti volti sono cambiati, ma a non essere cambiata è di certo la grinta e la voglia di fare bene. A confermarlo è Edoardo Rezzi che a Lazio Style Radio parla così: «Stiamo lavorando al meglio visto il campionato con il nuovo format. Fisicamente stiamo abbastanza bene, tatticamente dobbiamo migliorare visti i volti nuovi. Dobbiamo essere noi più esperti ad aiutare il gruppo a capire cosa vuole mister Bonatti. Bisogna avere la fame che l’anno scorso ci ha portato a vincere tante partite oltre il novantesimo. La base da cui ripartire, formata dalla decina di ragazzi che hanno già lavorato col mister lo scorso anno, ci sta per il resto siamo una squadra giovane che deve lavorare tanto. La sconfitta contro la Roma? Le esperienze dello scorso anno devono servire a crescere, quella partita ancora brucia ma bisogna avere la giusta voglia di superare la cosa. L’errore più grosso è stato di sottovalutare un po’ la sfida, forse c’era troppa tranquillità: si deve stare sempre sul pezzo, concentrati al 100%. Arrivare come primi del girone con il record di vittorie ci ha fatto rilassare un po’ troppo». 

MISTER – «Bonatti? Il mister è sempre lo stesso, ci mette la stessa carica dell’anno scorso in vista di un anno molto importante. L’essere tra i più grandi e l’anno di esperienza mi fa sentire il dovere di trasmettere la nostra cultura del sacrificio ai più giovani. Quando il mister rimprovera un giocatore il nostro dovere è quello di ripartire da quelle critiche per avere una reazione. Rossi? Non mi piace parlare di un giocatore singolo, l’importante è formare il gruppo, perché è dal collettivo che si esaltano le caratteristiche di un singolo. Vorrei essere un punto fermo della Primavera, con la prima squadra come pensiero. Il paragone con Murgia? L’ho conosciuto e mi ha stupito come voglia di dare il massimo e la qualità. Spero di fare il suo percorso visto che sta facendo molto bene. Il mister mi definì un tuttocampista, questo può accomunarmi ad Alessandro. Non sono sorpreso della fascia di capitano a Miceli, l’ha meritata. L’anno scorso sono cresciuto nell’ autostima, importante non solo come calciatore ma come uomo. Per il gruppo farei qualsiasi cosa, anche se mi trovo meglio da mezzala: se però il mister pensa che devo giocare mediano va bene lo stesso».

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