2014

Ritorno al passato di Biglia: è lui il regista della Lazio

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E’ arrivato ad un passo dal trionfo, ad un passo dalla Coppa del Mondo. S’è laureato vice campione, s’è piazzato alle spalle di Miro Klose. La gloria l’ha assaporata, ma non l’ha potuta gustare. Lucas Biglia non sarà secondo a vita, vuole vivere da numero uno. Nella Lazio può dire di esserlo, sulla carta è il titolare designato. S’è unito in ritardo al gruppo e Pioli ha puntato su Ledesma.

IL DUALISMO – La rincorsa è iniziata, il sorpasso è possibile, prima o poi avverrà. Biglia può partire titolare già a Milano, è entrato in corsa nel match contro il Bassano, aveva bisogno di minutaggio. Come riportato dall’edizione odierna del Corriere dello Sport, Pioli ha detto a tutti di tenersi pronti, comunicherà le sue scelte soltanto domenica mattina. Il tecnico cerca velocità di manovra, l’ha detto a margine del match di Coppa Italia. Biglia con Reja s’era imposto da mezzala, ma Pioli in questo momento lo vede regista, ecco perché è rinato il dualismo con Ledesma. Biglia, da mezzala, aveva trovato ritmo, continuità di gioco e rendimento. E’ un ruolo che ha ricoperto anche in Nazionale con successo. Il regista puro non lo fa da un po’ di tempo, ma è un 5 di nascita, non avrà problemi nell’esibirsi nel cuore del centrocampo. Pioli chiede al regista un lavoro particolare, punta sugli inserimenti delle mezzali, il playmaker spesso resta bloccato davanti alla difesa. Biglia può garantire palleggio, sa orchestrare la manovra, deve riuscire a velocizzarsi. Biglia vivrà la seconda stagione italiana, laziale. L’impatto non fu semplice, nella testa dell’argentino iniziarono a frullare strani pensieri. Petkovic non riuscì a farlo rendere bene, la cura Reja ebbe subito effetti positivi sul Principito. La società esalta la sua presenza in organico insieme a quella di Miro Klose, in pochi hanno potuto vantare due finalisti in Brasile.

LE ORIGINI – Biglia s’è messo in mostra nell’Argentina di Messi. L’ex cittì Sabella gli consigliò l’Italia, gli disse di provare l’avventura laziale, avrebbe avuto più occasioni per conquistare un posto al Mondiale. Così fece, così iniziò la sua scalata. Lucas Biglia è abituato così: può partire lentamente, ma sa arrivare al traguardo. In Belgio arrivò da sconosciuto a 20 anni e lasciò da capitano-campione, nel tempo diventò il faro dell’Anderlecht. Fu il padre a lanciarlo, Lucas l’ha perso nel 2008, attraversò un momento tragico. Biglia ha iniziato a giocare a calcio a 4 anni nel club Quilmes, a 9 anni lo scelse l’Estudiantes. Da piccolo eccelleva rispetto ai compagni perché correva per tutto il campo e attaccava. Lucas leggeva il gioco, recuperava i palloni e li smistava. Queste caratteristiche fanno parte del suo Dna. Biglia si tiene pronto, non è ancora al top della forma, ma può dare il suo contributo. E poi si sa, la tenuta fisica migliora giocando. Pioli non scioglierà il dubbio, quantomeno non lo farà ufficialmente. I ballottaggi in ottica Milan, come minimo, sono due. Uno riguarda i registi, uno riguarda i centravanti Klose e Djordjevic. Le prove di ieri mattina non hanno garantito certezze. Le carte vengono mischiate ogni 24 ore. Gli ultimi test sono stati svolti così: Konko, De Vrij, Cana e Braafheid formavano la difesa della prima Lazio. A centrocampo gravitavano Gonzalez, Ledesma e Lulic. Candreva, Djordjevic e Felipe Anderson occupavano i posti in attacco. La seconda Lazio è stata formata con Basta, Novaretti, Gentiletti e Radu. Parolo, Biglia e Cataldi agivano sulla mediana.Mauri, Klose e Keita formavano il tridente offensivo. Le indiscrezioni vanno confermate, da giorni danno in pole questo schieramento: Berisha, Basta, De Vrij, Cana e Radu. Parolo, Biglia e Lulic. Candreva, Klose e Keita. Konko e Onazi sono tornati in gruppo, Marchetti ha iniziato a lavorare in campo (sarà pronto dopo la sosta). Ederson ha accusato un sovraccarico funzionale (postumi dell’intervento chirurgico).

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