2014
Ritratto di Djordjevic: “Il mio gol più bello al debutto con la Serbia al debutto. Sono un tipo tranquillo…”
Terminata la stagione con il Nantes, dopo un breve periodo di vacanza, Filip Djordjevic si aggregherà alla sua nuova squadra, la Lazio, che è riuscito ad aggiudicarsi le sue prestazioni per i prossimi 5 anni, strappandolo a una folta concorrenza. Il Corriere dello Sport ha raggiunto il centravanti serbo nella cittadina della Loira, dove sta recuperando dall’infortunio al ginocchio per rientrare e giocare le sue ultime partite con la maglia dei canarini. L’intervista tra le altre cose, non dev’essere stata difficilissima, visto che Djordjevic, come riporta lo stesso Corsport, sta già prendendo lezioni d’italiano 3 volte a settimana.
UN TIPO TRANQUILLO – La Lazio ha comprato un professionista vero, Filip Djordjevic, infatti, non è un tipo da discoteca, nè da ristoranti sfarzosi: “I miei Hobby? Trascorro il mio tempo uscendo con Bum Bum. E’ il mio cane, un bull dog inglese. In generale mi piace riposarmi e guardare le partite in tv. Spero di trovare casa vicino a Formello. Non vorrei fare tanti chilometri in macchina per raggiungere il centro sportivo”.
GLI ESORDI IN PATRIA – Il giovane Filip ha mostrato sin dalla tenera età uno sfrenato interesse per il pallone: “Non facevo altro che giocare a calcio, sono stati i miei genitori i primi a intuire il mio talento. A scuola, con gli amici, di fronte a casa, giocavo ovunque, anche nel corridoio di casa. Ho rotto qualche vetro per la disperazione di mia mamma”. Il calcio era la sua strada e così è approdato al suo primo club: “La mia prima squadra è stata il Radnicki di Belgrado, avevo otto anni, ci sono rimasto sino a quando ne ho compiuti dodici. Mi è capitato di partecipare a un torneo contro la Stella Rossa. Segnai due gol e dopo la partita i loro dirigenti vennero subito a cercarmi e chiesero di parlare con mio padre, volevano sapere se c’era un modo di prendermi. Qualche mese dopo ho cambiato squadra. Non si poteva dire no alla Stella Rossa. E’ il più grande club della Serbia. Mio padre, mio fratello, io, l’intera famiglia. Tutti a casa siamo tifosi della Stella Rossa. E’ stato un sogno”.
IL PASSAGGIO IN FRANCIA – L’idillio con la Stella Rossa, però, è durato soltanto 7 mesi, poi è arrivato il Nantes: “Il problema fondamentale è questo. La situazione economica del calcio serbo non è eccellente, tutti i migliori calciatori giocano all’estero perché sono pagati meglio, ecco perché sono rimasto solo sei mesi in prima squadra. E’ arrivata subito una proposta vantaggiosa per me e per la Stella Rossa. Anche i dirigenti erano contenti, così sono stato ceduto al Nantes per 2,5 milioni di euro nel 2008”.
LA NAZIONALE – Djordjevic è anche un componente della Nazionale serba, uno degli alfieri su cui puntare per ricostruire qualcosa di importante. Il suo debutto (con gol) con la maglia rossa è avvenuto nel 2012 in Svizzera, sotto la guida di un altro ex laziale, Sinisa Mihajlovic: “Era un’amichevole contro il Cile, debuttavo in Nazionale, segnai un gol dopo due minuti. Meglio di così non potevo chiedere. E’ un bellissimo ricordo”. Nella doppia sfida per le qualificazioni mondiali contro la Croazia però, non è andata altrettanto bene: “Se posso fare un paragone, si tratta di una specie di derby Roma-Lazio, la rivalità è fortissima, la Croazia è il nostro più grande avversario. Abbiamo perso all’andata 2-0 e poi è finita 1-1 al ritorno a Belgrado. Abbiamo trovato un gruppo con molta esperienza, noi non ne avevamo, perché la nostra squadra è composta da molti giovani di qualità, si è vista la differenza per una partita di questo livello”. Fallita la qualificazione ai Mondiali in Brasile, l’obiettivo adesso è esserci agli Europei del 2016 in Francia: “Non ce l’abbiamo fatta ad andare in Brasile. Il prossimo obiettivo sono gli Europei. Abbiamo un’ottima squadra. Sono sicuro che ce la faremo. Mi piacerebbe tanto tornare qui tra due anni con la Nazionale”.