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Roma, Ghisolfi: «Se i Friedkin torneranno allo Stadio? Hanno scelto di lottare. Contestazione? Non hanno paura»
Le parole di Florent Ghisolfi, dirigente della Roma, sull’inizio di stagione della squadra giallorossa. Ecco cosa ha detto
Florent Ghisolfi ha parlato al Corriere dello Sport dell’inizio di stagione di campionato della Roma. Ecco cosa ha detto.
I FRIEDKIN TORNERANNO? – «Presto, molto presto. Hanno scelto di lottare. Anche in presenza. Contestazione? Non hanno paura del dissenso e sanno assumersi le loro responsabilità. Non hanno gradito, ci mancherebbe… L’intenzione è quella di migliorare la squadra già a gennaio, i vincoli del settlement agreement non sono più così penalizzanti. Credo che già in estate si fosse capito».
ERRORI ARBITRALI – « In questa stagione la Roma ne ha subìti sette accertati, riconosciuti dalle principali testate nazionali e dalle moviole televisive. Nonostante ciò, il club ha sempre evitato di esasperare i toni della polemica, anche per non concedere alibi alla squadra in un momento tecnico particolare. Crediamo di averlo dimostrato in questi quattro anni. Io sono arrivato da pochi mesi, ma mi sono fatto un ripasso della gestione americana. Ci preoccupiamo solo di noi stessi e speriamo che, essendo buoni, bravi e spesso silenziosi, qualcuno non si diverta mettendoci i piedi in testa… La società ritiene di dover tutelare la propria immagine e quella dei propri tesserati salvaguardando gli interessi dei tifosi, che sono sempre in prima linea e riempiono l’Olimpico. Errori e disfunzioni arbitrali di questa portata rischiano di compromettere una stagione intera e di produrre un grave danno economico».
FINALE DI BUDAPEST – «Vedi, è assai probabile che anche in questa stagione l’Italia possa avere cinque posti in Champions e, al netto degli errori commessi dalla squadra, un diverso trattamento avrebbe inciso in una forma meno impattante sulla classifica. Ti porto un esempio che i romanisti non hanno mai dimenticato: cosa sarebbe successo alla Roma e alle casse del club se l’arbitro Taylor avesse accordato quel rigore solare per fallo di mano di Fernando? Quell’errore ha cambiato la nostra storia e il nostro presente. Se a Budapest si fosse giocato ieri la reazione della proprietà sarebbe stata ben diversa proprio perché col tempo ha maturato la consapevolezza che il silenzio, la misura e l’eleganza non sempre paghino. Senza quell’errore la Roma avrebbe probabilmente un titolo europeo in più, e sarebbe stata la prima Europa League della sua storia, avrebbe disputato la finale di Supercoppa Europea e, soprattutto, sarebbe tornata in Champions, con introiti economici senza dubbio superiori rispetto a quelli garantiti dall’Europa League ’23-24».