2013

Rongoni: “Il ritiro di Fiuggi ci aiuterà per la gara contro la Juventus”

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Ai microfoni di Lazio Style Channel è intervenuto il preparatore atletico biancoceleste Paolo Rongoni.

Sei una sorta di Marines per il gruppo…
“Non mi sorprende il soprannome, non è la prima volta. Sicuramente l’approccio che ho al lavoro è quello dettato dal mister e dalle esigenze. In una società importante come questa, la serietà e i dettagli fanno parte del diktat di ogni professionista che lavora con questo gruppo di atleti, un gruppo che merita una certa cura.”

Dopo Auronzo, ecco Fiuggi.
“E’ la fase di messa a punto. Dopo aver fatto un grande volume di lavoro ad Auronzo e dopo la seconda fase in cui abbiamo giocato e in cui abbiamo provato i vari schemi, questa è la fase in cui dobbiamo affinare e sgrossare il lavoro fatto nella prima parte. Chi ha fatto un po’ meno lavorerà un po’ di più, chi ha fatto di più scaricherà per arrivare all’ultima settimana che precede la Supercoppa”.

Perché avete optato per la corsa mattutina?
“Si lavora in staff, quindi oltre a me ci sono Adriano Bianchini e Alessandro Fonte. La corsa è stata programmata in rapporto alle nostre valutazioni. A Formello abbiamo una serie di test che ci permettono di valutare come stanno i giocatori. La corsa mattutina serve a cercare di “seccare” i giocatori: farli correre alle 7.30 senza colazione li aiuta a bruciare gli zuccheri e il corpo tende ad asciugare la silhoutte del giocatre. Alzarsi la mattina e correre a stomaco vuoto per una decina di chilometri aiuta a capire che si è in una fase importante del lavoro e che si deve tenere un regime di vita rigoroso. Quanti chilometri totali abbiamo percorso attorno al lago di Auronzo? In totale, soltanto la mattina, abbiamo percorso venti km senza mangiare”.

Equilibrio e stabilità sono la stessa cosa?
“Equilibrio è uguale a stabilità, ma è uguale soprattutto a sviluppare il sistema di controllo dell’organismo. Questo tipo di lavoro va messo in atto ogni mattina, serve per cercare di svegliare il sistema nervoso, metterlo in difficoltà su piani inclinati, su mezze sfere. Il corpo, ma soprattutto, il cervello si deve rendere conto che deve centralizzare tutte le energie per tenere il corpo in una situazione di equilibrio, che dobbiamo trovare durante tutta la stagione. Questo lavoro ci aiuta a sgrossare i grandi carichi, perché i giocatori più vanno avanti e più sono stanchi e perdono in finezza”.

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