Rozzi raggiante: “Oggi ho firmato per la prima squadra della Capitale! Con questa maglia è difficile avere paura”

A sopresa è arrivato il rinnovo. Ne sono state dette di tutti i colori sul suo conto, ma Antonio Rozzi alla fine ha rinnovato il proprio contratto con la Lazio fino a Giugno del 2016. Lo stesso attaccante biancoceleste, intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio, ha espresso tutta la propria felicità circa il buon esito della trattativa: “Oggi ho firmato per la prima squadra della Capitale fino al 2016! Ho visto che credono molto in me e cercherò di dare il meglio per diventare presto qualcuno d’importante per questa squadra”. Giocare in Serie A, con la maglia della squadra per la quale si tifava da bambino, è un sogno di pochi: “Vorresti sempre dare tutto. Spesso, prima della gara, sento ancora il desiderio di cantare l’inno, come facevo qualche tempo fa in curva. La gente laziale poi è imbattibile! Ricordo quando ci hanno scortato prima di arrivare all’Olimpico, contro il Fenerbache, è stato un momento spettacolare! Se dovessi entrare in finale contro la Roma? Meglio se non entro (ride ndr), ma con questa maglia è difficile avere paura!”. Il momento più bello? Rozzi non ha dubbi: “Sicuramente contro il Siena quest’anno in Coppa Italia: in un momento difficile, sotto di un gol, con il rischio eliminazione, il mister a pensato a me nonostante fossi il più giovane; è stato un momento molto bello anche per come è andata poi a finire”. Chiude infine Stefano De Martino: “Stiamo parlando di un giovane che negli occhi ha la passione per questa maglia. Tutto questo ci riporta verso un calcio romantico, lontano da logiche legate a procuratori, da situazioni non andate in porto per sfumature, dove l’atleta crede fortemente nella maglia che indossa, la ama e quindi vuole esserci. Avrà tutto il tempo di dimostrare al mister il suo valore. Auguro veramente ad Antonio un grande futuro a tinte biancocelesti!”. Se lo augurano tutti. Antonio Rozzi continua l’avventura con la maglia che ha sempre amato. Per la soddisfazione di un popolo che vede finalmente un laziale con la maglia dall’aquila sul petto.