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Sampdoria, Giampaolo: «Mi aspetto una Lazio molto forte, può arrivare nelle prime quattro»

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Marco Giampaolo – allenatore della Sampdoria – ha presentato la gara con la Lazio in conferenza stampa

Alla vigilia della gara tra Sampdoria e Lazio, il tecnico dei blucerchiati ha risposto alle domande dei cronisti presenti in conferenza stampa e riportate da Sampnews24: «Mi aspetto una Lazio molto forte. Ritengo che possano arrivare nelle prime quattro e non come quarta. Penso che abbiano valori forti, è vero che mancheranno due pezzi da novanta come Milinkovic Savic e Luis Alberto, ma hanno fisicità, esperienza e qualità. Mi aspetto una partita durissima. Sono tutte difficili le ultime, dipende molto dallo spirito di voler fare e poter fare una grande prestazione. Il risultato sarà quel che sarà. La squadra deve raschiare il fondo del barile, dare tutto. Deve mantenere alto il profilo, l’onore di quello che ha saputo fare fino ad oggi. È l’ultima partita utile, quindi va giocata con grande senso di responsabilità».

«L’ambizione della Sampdoria deve essere avvicinarsi alle squadre che stanno più in alto in classifica e capire come poterlo fare. Sono in alto mare con la formazione, cercherò di mettere assieme due calciatori che si completano su tanti punti di vista, tecnico, tattico e strategico. Sono necessarie alcune riflessioni. Se la Sampdoria arrivasse settima sarebbe un ottimo campionato. Se non ci arriviamo, avremo qualcosa su cui riflettere. La volontà e la capacità sono due cose diverse. Non c’è volontà, spesso ci sono delle difficoltà. Il salto di qualità dipende da tutti: dall’allenatore, dai giocatori, dal club. Non dipende dai tifosi perché loro ci stanno sempre. Non è una questione di carattere e nemmeno di attributi, è solo un salto di qualità di mentalità dentro al quale c’è tutto. Quell’uno che fa trentuno contiene tutto. Faremo delle riflessioni per capire se può arrivare quell’uno. Queste cinque partite mi chiariranno le idee. Io non ho nulla da recriminare alla squadra, ma voglio spronarla a fare bene. Non dobbiamo rassegnarci a fare un campionato da ottavo dodicesimo posto. Io non posso fare più quel campionato lì».

 

 

 

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