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Sarri: «Siamo stati presuntuosi. Con questa mentalità non vai lontano»
Maurizio Sarri ha parlato nel post partita di Midtjylland-Lazio: queste le dichiarazioni del tecnico della Lazio
Maurizio Sarri ha parlato nel post partita di Midtjylland-Lazio. Queste le dichiarazioni del tecnico della Lazio a Sky, DAZN e Lazio Style Radio.
LAZIO PIU BRUTTA – «La Lazio che si è vista a volte l’anno scorso come a Verona e Bologna. Purtroppo ogni tanto non ci presentiamo in campo e viene fuori questo tipo di partita. In Europa fa ancora più male, pensavo di lavorare nella direzione giusta».
SPIEGAZIONE – «Non abbiamo avuto umiltà, pensavamo fosse una partita da mettere a posto prima o poi. Quando hai questa mentalità contro le squadre in Europa non esci fuori. La responsabilità è la mia, poi parlerò alla squadra».
COSA DIRE AI GIOCATORI – «Vorrò una spiegazione, è tre giorni che parliamo di arrivare qui umili e invece siamo stati presuntuosi. Giocavamo fermi a basso ritmi, come se stessimo gestendo un 4-0 a favore».
TURNOVER – «Per quanto riguarda i 16 andati in campo li ho visti tutti sullo stesso livello mentale».
Sarri a Lazio Style Radio
DIFFICOLTÀ – «Dura commentare una prestazione del genere. Non si possono fare queste figure in Europa. Chiediamo scusa ai tifosi, che non abbiamo rappresentato in maniera degna».
SEGNALI – «La nostra storia ci dimostra che conviviamo con questo rischio, ma speriamo che oggi sia un caso. C’erano però state delle avvisaglie nei primi minuti, perché siamo entrati in campo presuntuosi. Dall’atteggiamento nel possesso palla mi sono reso conto che la mentalità non era quella giusta».
CAMMINO – «Era chiaro che oggi era una partita fondamentale per il nostro cammino. Però non si può pensare che ogni cinque-sei partite bisogna mettere una pezza. Bisogna crescere, ma io da solo non ce la posso fare. Posso martellare sui prinicpi e valori, ci deve essere uno scatto interiore dei giocatori e del gruppo. Devono averne consapevolezza. Come ripartire? Tutto quello che abbiamo detto prima della partita è stato vanificato, a partire dall’umilità. Non si può certo ripartire da questo».