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Un “no” all’occasione per prediligere il cuore: l’impopolare quanto giusta scelta di Luiz Felipe
Luiz Felipe ha detto “no” alla convocazione dell’Under 21 italiana, preferendo aspettare una chiamata della selezione brasiliana
La federazione italiana lo osservava da tempo, così come parecchi club in Europa. Merito delle sue prestazioni, che hanno attirato l’attenzione di parecchi direttori sportivi e anche di Gigi Di Biagio. Luiz Felipe era stato convocato dalla Nazionale Under 21, che quest’estate sarà impegnata nell’Europeo di categoria. Probabilmente il difensore della Lazio sarebbe stato uno dei titolari della squadra, considerando che fino a prima dell’infortunio era un perno della formazione di Inzaghi. Poteva esserlo, ma non lo sarà. Una scelta inusuale, che non siamo abituati a vedere nell’epoca moderna, in cui si predilige giocare per la Nazionale che ti assicura un posto da titolare e non per quella del proprio Paese.
SCELTA DI CUORE – Luiz Felipe ha il doppio passaporto, poteva scegliere l’Italia, si era detto orgoglioso di far parte della selezione azzurra, poiché suo bisnonno era nato a Vicenza prima di emigrare in Brasile. Poi però, dopo un’attenta riflessione ha preferito sognare che accontentarsi. Sognare la maglia verdeoro che sin da bambino avrebbe voluto indossare. L’Italia gli avrebbe potuto dare il posto in una delle Nazionali a livello calcistico più forti al Mondo, ma non sarebbe stata la sua. Non se l’è sentita di tradire il suo Paese, compiendo una scelta difficile, coraggiosa e da ragazzo con principi sani. Luiz Felipe non sarà un oriundo come tanti. Non sarà uno di quelli che sceglierà l’Italia, soltanto perchè con il Brasile sarà quasi impossibile trovare spazio. Mancini lo teneva sotto osservazione, Di Biagio aveva deciso di convocarlo prima di prendere atto del rifiuto (qui le sue parole). Il classe 1997 si è detto lusingato dell’interesse dell’Italia, ma d’altro canto si tiene stretto le due presenze in under 20 brasiliana nel 2016. Luiz Felipe si è mostrato un ragazzo con dei valori, che preferisce tifare il Brasile dal divano, che giocare con l’Italia. Una scelta impopolare, non al passo con i tempi. Una scelta da ragazzo d’oro, anzi verdeoro.