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Sclosa: «Chi non vuole restare vada via dalla Lazio». E su Milinkovic…

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L’ex calciatore Sclosa si è espresso in merito alla Lazio e alle strategie di calciomercato della società biancoceleste

Claudio Sclosa, ex centrocampista della Lazio negli anni 90 (133 presenze), è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio, nella trasmissione Laziali On Air, per dare la propria opinione sulla squadra di Simone Inzaghi: «Il mister è stato l’acquisto più importante nella passata stagione, partendo da una situazione particolare si è dimostrato un tecnico preparato, serio, attaccato all’ambiente e profondo conoscitore del mondo-Lazio. Tra i giovani allenatori emergenti italiani credo sia il profilo più bello che c’è, riesce a far rendere i giocatori al 120% ed è veramente uno degli acquisti migliori che la Lazio ha fatto negli ultimi anni».

Chi ti ha colpito di più dei giovani della Lazio quest’anno?
«Sicuramente Milinkovic-Savic, è un giocatore che mi ha impressionato, fa gol, crea assist ed ha anche la giusta fisicità per essere competitivo in campo internazionale. E poi anche Keita, mi sembra pronto per raggiungere la definitiva maturità. Da questa base ricca di giovani di talento la Lazio può fare grandi cose, sono giocatori pronti per diventare top player in maniera definitiva».

Nel caso in cui la Lazio riuscisse a sbloccare la situazione di Biglia, Keita e De Vrij, potrebbe uscire fuori dal calciomercato più forte dello scorso anno?
«Credo che la strategia della società sia legata anche a quanto riesca a monetizzare la cessione di alcuni big che sono sul piede del partenza. L’intelaiatura della squadra è ottima, se qualcuno dovesse partire i proventi incassati andrebbero reinvestiti: si potrebbe creare una squadra più forte, visto che quando un calciatore vuole andare via e non si sente più motivato è meglio lasciarlo andare. Il calcio è cambiato, non c’è più il senso di appartenenza di una volta, prima c’erano i numeri dall’uno all’undici, ora il punto fermo non sono i giocatori ma la squadra».

In merito a questo, sembra che la telenovela Donnarumma al Milan si concluderà con un ricco rinnovo di contratto e una doppia clausola rescissoria. La trattativa però ha lasciato l’amaro in bocca, per le sue modalità, ai tifosi di tutta Italia:
«Sicuramente si è creata una situazione particolare, Donnarumma è giovane e ci si aspetta da lui un determinato percorso. Al di là dell’aspetto economico, credo che la permanenza al Milan sia la soluzione migliore per Gigio: ha diciannove anni, per i calciatori più giovani fino a poco tempo fa c’erano delle limitazioni specifiche sul mercato, fino a ventuno anni un giovane non poteva usufruire nel contratto della clausola rescissoria. Per il momento credo comunque che si sia trovata la soluzione ideale per uscire da una situazione che si era fatta antipatica».

Gli investimenti delle proprietà cinesi nelle squadre milanesi possono scuotere l’egemonia che la Juventus ha imposto negli ultimi sei anni in campionato?
«Sicuramente il lavoro che stanno facendo le due milanesi è un lavoro che permette di costruire basi importanti per il futuro. Non dimenticherei il Napoli che assieme alla Lazio ha espresso l’anno scorso il miglior calcio sul campo: i partenopei hanno cambiato poco e io farei molta attenzione a loro per un possibile inserimento in chiave Scudetto. Il prossimo campionato potrebbe essere più incerto, senza dubbio».

Alla luce dei tanti cambiamenti, la Roma ha invece qualcosa di più o in meno dell’anno scorso?
«Secondo me è cambiata molto la mentalità, la filosofia della società nella ricerca dei giocatori e nella costruzione della squadra. Bisognerà aspettare un po’ di tempo per capire se questo cambiamento pagherà o meno, dare tempo a Monchi per capire quale squadra riuscirà a costruire per l’avvio effettivo della stagione».

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