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Scudetto 1915, l’Avv. Mignogna a Radio Sei: «Oggi commemoriamo i nostri caduti, un’ignominia negargli l’ex aequo»
Per parlare dello scudetto 1914/1915 è intervenuto sulle frequenze di Radiosei, l’avvocato Gianluca Mignogna
“L’Avv. Gian Luca Mignogna, promotore della rivendicazione dello Scudetto 1915, quest’oggi è intervenuto a Radio Sei, nella trasmissione radiofonica “Quelli che hanno portato il calcio a Roma” condotta da Guido De Angelis e Stefano Morelli, per fare il punto della situazione e soprattutto per Commemorare i tanti caduti laziali che durante la guerra partirono per il fronte sacrificando le loro vite per la patria.
«Oggi è un giorno importantissimo per tutta l’Italia, il 4 novembre si celebra la festa dell’Unità Nazionale e si commemorano i caduti bellici, soprattutto della Grande Guerra. Noi laziali dall’anno scorso commemoriamo i nostri caduti che sono stati tantissimi, molti atleti che lasciarono case, famiglie e attività sportive per recarsi sul fronte dove sacrificarono la loro vita. Avremmo voluto organizzare una commemorazione specifica anche quest’anno, ma non è stato possibile a causa di alcune complicazioni logistiche e climatiche, oltre che per un violento attacco influenzale che mi ha colpito in questi giorni. I ragazzi del ’15 hanno lasciato il ricordo delle trincee sul Carso e sul Cadore, esistono lapidi e monumenti, ma sul piano sportivo attendono ancora il riconoscimento dello Scudetto 1915. Non concedergli l’ex aequo sarebbe una vera e propria ignominia, oggi il nostro pensiero non può che essere rivolto a loro».
«Mi auguro che l’Italia possa battere la Svezia e accedere ai mondiali, anche perché quando arriva un fallimento sportivo può capitare che poi ci possano essere dei contraccolpi in grado di rivoluzionare anche la governance. Da italiano farò un tifo sfrenato per la nazionale. Ma questa partita sarà importante anche per capire se gli interlocutori con cui ora abbiamo a che fare saranno gli stessi anche in futuro».
«Io spero che la Governance Federale possa rimanere la stessa, ormai è più di un anno che la nostra rivendicazione è bloccata dalle lotte intestine in seno alle istituzioni, che recentemente hanno portato al commissariamento delle due leghe maggiori. Carlo Tavecchio poche settimane fa ha intimato l’ultimatum del 30 novembre 2017 per eleggere spontaneamente il Presidente, l’Ad e i nuovi Consiglieri della Lega Serie A. In caso di avvicendamento tutto l’iter ripartirebbe da zero e anche i tempi della nostra rivendicazione si dilaterebbero in maniera esponenziale, e questa é veramente l’ultima cosa che ci auguriamo».
«Se come taluni dicono Lotito avesse veramente in mano la Federazione tante cose sarebbero già state risolte, non so chi e perché diffonda queste notizie assolutamente false e tendenziose. La guerra mediatico/istituzionale che si è scatenata contro la Lazio la settimana scorsa è invece l’esempio di come l’ambiente sia parecchio ostile nei confronti della società biancazzurra. Ne approfitto per fare i complimenti a tutto il mondo laziale: speaker radiofonici, siti web, tifosi e addetti ai lavori che si sono battuti e hanno remato tutti in un’unica direzione. Ho visto una compattezza e un’unità di intenti che non vedevo da parecchio tempo, abbiamo dato una risposta davvero forte e importante a chi voleva metterci alla gogna. Per non parlare poi dell’inchiesta rubricata per l’apertura della Curva Maestrelli: sul piano legale non esiste nessuna violazione, non capisco come si possa aprire un fascicolo d’indagine su una fattispecie per cui c’è già stato un precedente specifico quest’anno in occasione di Verona-Napoli. All’epoca nessuno intervenne, ma evidentemente quando c’è di mezzo la Lazio in molti sentono l’esigenza di sollevare volutamente problemi».