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Scudetto 1915, l’Avv, Mignogna ha depositato nuovi atti in FIGC: il comunicato
L’avv. Mignogna ha depositato ulteriori prove in FIGC per la riassegnazione dello Scudetto del 1915: il comunicato
Continua la lotta dell’Avvocato Mignogna per l’assegnazione dello Scudetto del 1915. Di seguito il comunicato con cui attesta le nuove prove depositate in FIGC:
«L’Avv. Gian Luca Mignogna del Foro di Roma, quale parte attrice del procedimento concernente la richiesta d’assegnazione ex aequo dello Scudetto 1915, conferma di aver proceduto al deposito agli atti federali del Regolamento Ufficiale del Campionato 1914/15, contenente nel Bollettino Ufficiale edito dalla F.I.G.C. nella medesima stagione calcistica (pubblicazione sospesa a maggio 1915, a causa delle note vicende belliche)
Come chiaramente è dato evincersi dalla lettura dell’Art. 3, per ‘lo svolgimento dei Campionati l’Italia è divisa in quattro Sezioni’: Italia Settentrionale (Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia), Italia Centrale (Marche, Toscana, Umbria, Lazio ed Abruzzi), Italia Meridionale (Campania, Calabria, Basilicata e Puglie) ed Italia Insulare.
All’esito della fase Regionale ed Interregionale, per l’Italia settentrionale il successivo Art. 8 stabiliva che un Girone Finale formato dalle quattro vincenti delle precedenti semifinali avrebbe determinato, con partite di andata e ritorno (Cfr. doppio girone), la vincitrice assoluta che per l’effetto sarebbe stata proclamata la squadra Campione.
Più in particolare, l’Art. 14 stabiliva che il “Campionato dell’Italia Centrale, Meridionale ed Insulare è suddiviso in:
Campionato dell’Italia Centrale (Marche, Toscana, Umbria, Lazio ed Abruzzi);
Campionato dell’Italia Meridionale (Campania, Calabria, Basilicata e Puglie);
Campionato dell’Italia Insulare.
Ai fini dell’assegnazione ex aequo del titolo di ‘Campione d’Italia 1914/15’ a Genoa e Lazio, inoltre, lo scrivente ha evidenziato come si palesi assolutamente dirimente il contenuto del successivo Art. 15, il quale stabiliva che la vincente della ‘Sezione B’ (Cfr: Italia Meridionale) si sarebbe incontrata in partita e contropartita (Cfr: andata e ritorno) con la vincente della ‘Sezione C’ (Cfr: Italia Insulare), la vincente fra queste a sua volta si sarebbe incontrata in partita e contropartita (Cfr: andata e ritorno) con la vincente della ‘Sezione A’ (Cfr: Italia Centrale) per decretare la squadra Campione dell’Italia Centro-Meridionale e, infine, quest’ultima si sarebbe dappoi incontrata “con la vincente del Campionato dell’Italia Settentrionale in partita e contropartita per la disputa del titolo di Campione d’Italia’.
È stato opportunamente precisato, altresì, che nella stagione calcistica 1915/15 nessuna squadra risultò iscritta al ‘Campionato dell’Italia Insulare’, che al ‘Campionato dell’Italia Meridionale’ parteciparono esclusivamente le società partenopee ‘Internazionale di Napoli’ e ‘Naples’ (le cui gare furono annullate per irregolarità di tesseramento, senza che risultassero compiutamente disputate, convalidate ed omologate le relative ripetizioni al momento della sospensione bellica indetta il 23 maggio 1915 e con la conseguenza che il titolo meridionale rimase ufficialmente inassegnato) ed il “Campionato dell’Italia Centrale” risultò strutturato con i soli gironi eliminatori della Regione Toscana e della Regione Lazio, cui seguì la disputa del successivo Girone Finale Centrale.
In virtù del combinato disposto ex artt. 3, 8, 14 e 15 del citato Regolamento Ufficiale contenuto nel Bollettino 1914/15 della F.I.G.C., sulla base delle prove documentali e delle risultanze istruttorie precedentemente acquisite ed in rigorosa applicazione dei criteri olimpici operanti in tema di “pari merito”, ex ultimis, lo scrivente procuratore ha chiesto alla F.I.G.C. di convocare al più presto un apposito Consiglio Federale onde esaminare le istanze e la petizione in atti, acclarare e dichiarare Lazio e Genoa ‘Campioni d’Italia ex aequo’ del Campionato 1914/15 e per l’effetto dare piena attuazione ai principi ‘principi cardine’ sanciti dall’art. 97 della Costituzione (Cfr: legalità, buon andamento e imparzialità) ed ai ‘principi tipizzati’ dalla Legge n° 241/1990, dalla Legge n° 15/2005 e dalle successive modifiche ed integrazioni (Cfr: trasparenza, economicità, efficienza).
Con riguardo al merito del procedimento di riesame che ci occupa, infime, è appena il caso di riepilogare che:
1) risulta già oltremodo provato come non sussistano agli atti federali né la (presunta) delibera di attribuzione del titolo di ‘Campione d’Italia 1914/15’ a favore del Genoa, né tantomeno la previa ed eventuale richiesta a tal fine avanzata dal club ligure, che ad una sola giornata dal termine era la primatista pro tempore del Girone Finale Settentrionale (interrotto per l’anzidetta sospensione bellica), con due punti di vantaggio su Torino ed Internazionale (Cfr: in calendario vi era proprio il match Genoa-Torino, coi granata che all’andata si erano imposti per 6-1 sui rossoblu);
2) l’Annuario Ufficiale del Giuoco del Calcio del 1927 (edito ufficialmente dalla F.I.G.C. nel 1928) ha dimostrato per tabulas l’irrefutabile circostanza che a tal epoca il Campionato 1914/15 risultava ancora ‘sospeso’, sicché si sono palesati del tutto inveritieri i resoconti di alcuni organi di stampa ed estensori, ufficiali e non, che negli anni antecedenti ed in quelli successivi hanno erroneamente continuato a tramandare che il Genoa fu reso d’ufficio ‘Campione d’Italia 1914/15’ tra il 1919 ed il 1921, all’uopo strumentalizzando e/o quantomeno equivocando il suddetto disposto ex art. 8 del sopra citato Regolamento Ufficiale che, invero, era rivolto a regolamentare la mera acquisizione del titolo di squadra Campione Settentrionale;
3) come chiaramente riportato dal quotidiano ‘La Stampa’ del 9 Maggio 1919 (Cfr: unica fonte rinvenuta), infatti, in tale circostanza la F.I.G.C. si limitò a classificare ‘primo nelle gare di Campionato 1915 il Genoa Cricket’, laddove la classificazione ‘primo’ non poteva che riferirsi al solo ‘Campionato Settentrionale’ e non al ‘Campionato Nazionale’ (altrimenti si sarebbe detto e scritto: ‘Genoa Campione d’Italia’), tant’è che come riportato dal citato quotidiano piemontese ‘contro questa deliberazione reclamarono il Torino e l’Internazionale” allora in competizione con la società genovese;
4) l’edizione del 18 Giugno 1920 del quotidiano ‘L’Italia Sportiva’, per contro, dichiarò nero su bianco che la Lazio 1914/15 fu Campione d’Italia Centro-Meridionale, così come l’edizione del medesimo giornale del 17/05/1915 ebbe ad attestare la previa conquista del titolo di squadra ‘Campione dell’Italia Centrale’ da parte della società capitolina;
5) l’attendibilità di tale quotidiano d’epoca risulta assolutamente inoppugnabile, poiché mediante il ‘Comunicato Ufficiale’ del 10 Ottobre 1920 (pubblicato il giorno successivo) la F.I.G.C. riconobbe giustappunto ‘L’Italia Sportiva’ quale proprio ‘Organo Ufficiale’ per l’Italia Centrale e Meridionale, così come ‘La Gazzetta dello Sport’ lo sarebbe stata per l’Italia Settentrionale.
Restando in attesa di precipui riscontri.
Roma, lì 21 Febbraio 2020
Avv. Gian Luca Mignogna».