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Seleco, torna lo sponsor che fa sognare i laziali: senso di appartenenza e battaglie all’ultimo sangue
L’accordo con Seleco è sempre più vicino, lo sponsor ricorda ai tifosi biancocelesti momenti di pura lazialità
La maglia bandiera è per qualsiasi laziale un misto di emozioni, sofferenza, gioia e passione. Il ricordo di una squadra che negli anni Ottanta rischiava di sprofondare nel baratro più totale, nonostante tutte le difficoltà del caso dava il massimo in campo e difendeva con orgoglio il simbolo che portava in petto. L’idea di un possibile ritorno inizia a far già sognare i tifosi biancocelesti, un passo indietro nel tempo, un grande miglioramento dal punto di vista del merchandising. La storia con la Seleco ha inizio proprio da quegli anni: il club capitolino decise, dopo una stagione disastrosa, in cui si salvò per un pelo dalla retrocessione in Serie C, di dare una scossa all’ambiente. Il rapporto con lo sponsor di Pordenone nacque quindi per cercare di invertire la rotta e ripartire per tornare il prima possibile in Serie A. Era la stagione ’82/’83, la prima annata senza Garlaschelli che lasciò il club dopo dieci anni. In panchina iniziò la stagione Clagluna e la concluse Morrone, subentrato a cinque giornate dalla fine del campionato: due vittorie, due pareggi e una sconfitta il bilancio dell’allenatore argentino sulla panchina biancoceleste. Una promozione insperata, conquistata all’ultima giornata grazie al 2-2 contro la Cavese: gol di Miele e Marini (entrambi provenienti dal vivaio), fischio finale e invasione di campo dei tifosi con il popolo capitolino in festa. Dopo tre anni di inferno, l’incubo del calcioscommesse non esisteva più, era di nuovo Serie A! Da Giordano a Orsi, passando per Manfredonia e D’Amico, difficilmente quella squadra potrà essere dimenticata. E’ così che i laziali più romantici adesso tornano ad innamorarsi e a sentirsi parte di questa Lazio. E se davvero l’accordo sarà concretizzato è facile prevedere un nuovo boom di vendite.