2014

Sensini: “La Lazio di Cragnotti aveva 2 giocatori per ruolo. Non dimenticherò mai Roma e i suoi tifosi”

Pubblicato

su

Sulle frequenze di Radiosei è intervenuto una vecchia conoscenza della Lazio, l’ex centrocampista e difensore Nestor Sensini, che nell’unica stagione disputata a Roma con la maglia biancoceleste ha vinto uno Scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e una Supercoppa Uefa. L’argentino ha parlato dei suoi ricordi, ma anche del presente e di qualche nome argentino interessante in chiave di mercato. Queste le sue risposte:

Che ricordi hai della Lazio di Cragnotti? “Una grande Lazio che a cavallo del 1999 aveva grandi giocatori, come Simeone, Verón. Abbiamo vinto lo Scudetto nel 2000, ha vinto altre quattro coppe”.

In campo facevi sentire la tua presenza e davi sicurezza alla squadra…
“Le mie qualità erano quelle di mantenere certi equilibri in campo, per il resto lasciavo fare a chi aveva piedi migliori dei miei. Per giocare vicino a Nedved, Verón, Mancini, Conceiçao, bisognava dare un po’ di copertura, correre quelle poche volte che sbagliavano loro”.

Oggi la Lazio non è più quella di una volta, anzi fa molta fatica. Tu continui a seguirla?
“Sì, ho visto la partita contro l’Udinese, due squadre che mi stavano molto a cuore. La Lazio ha venduto tanti giocatori, altri hanno smesso, è difficile restare su quei livelli… oggi è un’altra realtà, ma resta sempre una grande squadra. Ha sempre dei bei giocatori. Con Cragnotti forse c’era più qualità nella rosa, c’erano due giocatori per ruolo e si riuscivano a coprire al meglio tutti gli impegni sia in Champions che in campionato. Io mi auguro che la Lazio possa tornare a lottare per obiettivi importanti”.

Biglia, perchè fa fatica?
“Adattarsi al calcio italiano non è facile. Sebbene lui fosse già in Europa, può essere che ci voglia un po’ di tempo affinché possa diventare padrone del centrocampo. Ledesma gioca da parecchio tempo in quel ruolo, per lui è più semplice. Comunque io ritengo che siano due grandi giocatori, con Biglia bisogna soltanto avere un po’ di pazienza”.

Ledesma e Biglia possono coesistere?
“Sono due giocatori con due caratteristiche abbastanza simili, ma io credo che debbano giocare insieme, anche in virtù dei forti esterni che ha la Lazio, io credo che avere due giocatori così può essere un vantaggio. Se proprio non vanno, forse sono incompatibili”.

Che fai oggi?
“Sono tornato in Argentina 7 anni fa, ho allenato l’Estudiantes di Verón, che gioca ancora ed è sempre un grande. Oggi sono senza lavoro, ma sono anche io che un po’ ho deciso di fermarmi. Qui in Argentina non è semplice allenare, si cambia molto spesso allenatore”.

Hai mai pensato di tornare in Italia?
“Nel 2011 ci fu un contatto col Parma, ma io ero sotto contratto, poi c’è stata la possibilità col Catania ma non se n’è fatto nulla. Se ci sarà la possibilità potrebbe essere una buona scelta”.

Che ne pensi della carriera del Cholo Simeone?
“Col Catania ha fatto un grande lavoro, poi è tornato in Argentina, dove ha avuto qualche difficoltà. Poi c’è stata la chiamata dell’Atletico e da due anni a questa parte sta ottenendo risultati splendidi pur non avendo lo stesso organico di Real e Barça”.

Cosa ti aspetti dal Mondiale?
“Diciamo che noi argentini non siamo molto graditi in Brasile (ride ndr)… Sarà un bel campionato. Ci sono 6 o 7 squadre che potrebbero vincere. Restano favoriti proprio i brasiliani, anche l’Argentina, in Europa l’Italia, la Spagna, la Germania, sono le più blasonate. Ma attenti alla Colombia… Andare in Brasile è come un derby”.

A quale partita della Lazio sei più affezionato?
“La più emozionante è stata quando abbiamo vinto 3-0 con la Reggina, quando dovevamo aspettare la partita della Juve… la partita era finita e noi dovevamo aspettare l’altro risultato. Eravamo molto nervosi e poi la radiolina ci ha fatto esultare, tutti quanti avevamo le orecchie incollate alla radio. E’ stato bello e brutto allo stesso tempo”.

Izquierdo del Lanús che ci dici?
“Dopo 3 anni è diventato titolare, è un giocatore molto fisico. Non è molto duttile con la palla, forse è il suo punto debile, qui però ha fatto molto bene. E’ un giocatore valido”.

E di Fernando Amartobio che ci dici?
“E’ uno dei giovani più promettenti, gioca da 3 anni titolare… secondo me è uno in gamba”.

Che ne pensi della faccenda Zarate? Come si comporta lì?
“Il suo punto debole è che non riesce a dimostrare il valore che ha. Ha qualità incredibili, in Argentina è arrivato, ha fatto bene poi si è infortunato. Mi spiace per lui che non si riesca ad affermare”.

Su quale nome argentino punteresti per il futuro?
“Ci sono un paio di giovani, tra cui anche Gigliotti che in Italia è stato al Novara, è un ragazzo che ha grandi qualità. Correa del San Lorenzo è una mezza punta che ha me piace tanto, somiglia a Hernanes, non è un goleador, ha un gran dribbling ed è bravo a innescare le punte”.

Un saluto ai tifosi della Lazio…
“Ho un grande ricordo dei tifosi, a Roma ho vissuto quasi due anni bellissimi, certe immagini non le dimenticherò mai, un grande saluto a tutti i biancocelesti. Ci vedremo presto”.

Exit mobile version