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Serie A, De Siervo attacca: «L’Italia è un paese che odia il calcio»

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L’a.d. della Serie A De Siervo ha puntato duramente il dito contro l’atteggiamento della politica italiana verso il calcio

Luigi De Siervo, amministratore delegato della Serie A, in una intervista a Il Sole 24 Ore ha parlato della concurrency riguardante DAZN puntando il dito contro la politica italiana.

PAESE CHE ODIA IL CALCIO – «Siamo un paese in cui la politica dimostra, nei fatti, di odiare il calcio. L’allarme lanciato da Dazn deve essere colto dalle autorità e dai principali stakeholder del settore, tra cui ovviamente noi. La Lega Serie A ha venduto i propri diritti attraverso un bando regolato da una legge dello Stato. L’eliminazione della concurrency poteva evidentemente essere assunta fin dall’estate».

POLITICA – «E invece i nostri politici sono i primi a cercare l’esposizione mediatica che il calcio garantisce ma poi hanno posizioni irrazionali quando non garantiscono, come per i cinema al chiuso, la piena occupazione degli stadi all’aperto; ipocrite quando impongono il limite alle sponsorizzazioni sportive del betting mentre continuano a consentire le scommesse accaparrandosene i lauti profitti; punitive se si pensi ai limiti alla commercializzazione dei diritti Esteri imposta dal decreto Melandri; pavide sul sostegno alla ristrutturazione degli stadi nonostante sia chiaro a tutti che i nuovi impianti saranno i motori necessari alla massimizzazione dei ricavi durante le gare; complici della malavita organizzata quando non consentono di bloccare, in tempo reale, le trasmissioni pirata delle nostre partite».

PIRATERIA – «È bene ricordare che la Serie A è il motore economico di tutto il sistema. Minori ricavi ottiene la Serie A e minori ricavi vi saranno a disposizione di tutto lo sport italiano. L’analisi dei numeri dimostra come il tema degli abusi contrattuali in Italia sia enorme. ‘La pirateria uccide il calcio’, non è uno slogan ma la triste constatazione di un suicidio collettivo perpetrato da certi tifosi».

PROBLEMI DAZN – «Il passaggio a una nuova modalità di distribuzione della Serie A Tim richiedeva necessariamente qualche giornata di assestamento. Ho sempre pensato che il calcio potesse svolgere la funzione di volano per accelerare il processo di digitalizzazione del nostro Paese. In questo diventa determinante la visione del Governo perché, dati alla mano, viviamo in un contesto tra i più arretrati a livello europeo dal punto di vista tecnologico. Dazn è intervenuta rispondendo prontamente alle nostre sollecitazioni e nelle ultime settimane non si sono verificati episodi di interruzione nella visione delle gare. Credo che la direzione sia quella giusta e che si possa ancora migliorare per offrire un prodotto sempre più di qualità».

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