2014
Serve un regista, Pioli rilancia Ledesma
Nel primo tempo del Barbera, bloccata dal pressing del Palermo, la Lazio faticava a impostare la manovra ed era costretta ad affidarsi ai lanci dalla linea difensiva. Palla lunga e spesso restituita ai rosanero. Molto meglio nella ripresa, quando Pioli ha abbandonato il 4-2-3-1 arretrando Mauri sulla mediana: con tre interni, il centrocampo ha protetto meglio la difesa e riusciva a ripartire con più profitto, sfondando sulle corsie esterne. La goleada è nata così nell’ultimo quarto d’ora e il tecnico emiliano, così filtra dal centro sportivo di Formello, sembra orientato a riprendere la strada maestra, il progetto iniziale su cui ha lavorato per tutta l’estate. Quattro difensori, tre centrocampisti, due esterni, un centravanti. Si va verso una formula all’insegna dell’equilibrio, soprattutto se Lulic dovesse continuare a muoversi sulla fascia sinistra. Il calcio d’agosto è finito in soffitta. E allora sta tornando in auge la candidatura di Ledesma, capitano di lungo corso, riferimento della Lazio in campo e nello spogliatoio dall’estate 2006. Otto anni, nove campionati, 306 presenze comprese le Coppe, una bandiera della squadra di Lotito, che pure lo aveva messo fuori rosa nel 2009 e non gli ha ancora proposto il rinnovo del contratto, in scadenza il prossimo giugno. Chissà cosa succederà a gennaio. Considerando la famiglia e la scelta professionale compiuta nel 2010, Cristian arriverà almeno alla fine del campionato. «Questa è la mia casa per giocare a calcio» disse quando firmò, mettendo una pietra sopra a quanto era successo con la società. Era rimasto in silenzio anche nei giorni della vertenza e da allora non ne ha più parlato. Accetta e non discute le gerarchie. Si mette a disposizione. Lo ha fatto anche con Pioli, che gli preferisce Biglia in regia, perché più dinamico. Per lo stesso motivo, cercando rapidità in mezzo al campo, al Barbera aveva varato il tandem formato da Parolo e Onazi. Come riportato dall’edizione odierna del Corriere dello Sport, il tecnico ha molto apprezzato la disponibilità di Cristian, i cui silenzi sono un collante all’interno dello spogliatoio. Ha carisma, per questo molti giocatori lo considerano un punto di riferimento. Ha scelto la Lazio e ha cercato di farsi trovare sempre pronto. A 32 anni sta faticando a trovare il ritmo, è sembrato più lento. Ma il campo lo tiene, dà equilibrio e sa verticalizzare il gioco. Ha debuttato in campionato a Marassi per sostituire l’infortunato Biglia, era titolare con l’Udinese e dopo un’ora è stato sostituito, è entrato nel finale di Palermo per dare una mano. Domani potrebbe tornare a guidare la Lazio in una curiosa staffetta con Mauri, perché un capitano è per sempre e Pioli non può farne a meno.