Campionato
Serie A, Sibilia: «Aspettiamo il Consiglio, ma il 20 giugno si può tornare»
Il presidente della LND, nonché vicepresidente vicario della FIGC, Sibilia si è esposto riguardo la ripartenza della Serie A
Pare che sia arrivata veramente la svolta per la ripresa della Serie A: dopo il via libera per il protocollo degli allenamenti di gruppo, il 28 maggio si saprà se e quando si potrà tornare in campo.
A Radio Punto Nuovo il presidente della LND Sibilia ha detto: «Con tutte le sicurezze del caso, aspettiamo il consiglio del 28 Maggio con il Ministro e tutte le componenti della Federazione. Bisogna aspettare l’autorità governativa per capire se ci saranno le condizioni per tornare quantomeno ad allenarsi. Ci siamo battuti con tutte le forze, ma mi rendo conto che le risposte possono venire solo da chi è preposto: autorità sanitaria e governativa. I dilettanti avrebbero chiuso la stagione i primi di maggio, noi siamo pronti: mentre gli altri riprenderanno il primo settembre, noi lo faremo dal 1 luglio al 30 giugno 2021. Anche su questo siamo coloro che hanno voluto che tutto rimanesse ugualmente all’anno precedente. Vedere partite di calcio senza pubblico, è uno spettacolo monco. Serie A riparte il 20 Giugno? Sicuramente si può immaginare, ma non dipende da me. Per quanto mi riguarda, spero ci sia una parola conclusiva rispetto quest’iter che ci impegna da mesi. Ovviamente abbiamo vissuto una situazione di emergenza, ma penso che il 28 si possa andare verso una decisione».
DILETTANTI – «Domani avremo il Consiglio della LND e sarà tutto più chiaro. Faremo accuratamente le nostre valutazioni, nessuno (o pochi) potranno essere scontenti. Sarà difficile, ma valuteremo tutte le questioni e domani sera uscirà un documento ufficiale. Il buon senso prevarrà, questo è certo da quando ci sono io. Noi siamo stati coloro che il 23 febbraio abbiamo fermato i primi campionati, non giochiamo dalla prima settimana del mese di Marzo. La nostra decisione è stata coerente con il momento in cui si è andata ad affermare la tragedia del Covid-19. Abbiamo sempre voluto ragionare in ottica di sistema: sempre pronti a fare proposte, sempre presenti al tavolo della Federazione e del Governo. Abbiamo portato avanti una posizione lineare, ho sempre detto che se ci fosse stata una minima possibilità di giocare, l’avremmo fatto. E’ ovvio che dopo il protocollo dei professionisti, questa posizione ha cominciato a vacillare. Protocollo per noi inapplicabile: non abbiamo centri sportivi, spogliatoi adatti per calciatori di due squadre, strutture sportive che ospitano più partite in un solo giorno. La LND è stata sempre coerente e vincente».