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Signori: «Immobile ha mostrato umiltà, determinante per la Nazionale»
Beppe Signori – in una lunga intervista per Libero – ha analizzato il lavoro di Mancini con la Nazionale e non solo. Le sue parole
Beppe Signori, in una lunga intervista per Libero, ha analizzato il lavoro di Mancini con la Nazionale, ma anche raccontato questi difficili anni persi dietro alle false accuse per Scommessopoli. Ecco le sue parole:
NAZIONALE OGGI – «Mancini ha avuto la capacità di ricreare e costruire un gruppo che dopo Totti e Del Piero si era sfilacciato facendosi male da solo e non solo… Mancini ed il suo team hanno costruito entusiasmo tra la gente e questa è la cosa più importante. Il nostro paese dopo un anno e mezzo di pandemia aveva bisogno di questo momento di leggerezza e condivisione».
LEADER – «Io dico il gruppo. Mancini ha costruito qualcosa di formidabile, con una panchina lunga fata di gente che quando è stata chiamata ha dato il meglio di sé e diventava indispensabile. Locatelli è entrato ed ha fatto una doppietta decisiva. Stessa cosa Chiesa, Berardi o Pessina. Lo stesso Immobile è stato decisivo anche tornando in difesa e giocando con umiltà. Senza parlare di Spinazzola che fino all’infortunio lo consideravo il miglior giocatore degli Europei».
ULTIMI ANNI – «Sono stati durissimi, soprattutto all’inizio, dove sono entrato in un tritacarne mediatico impressionante. Sono stato molto male perché sapevo della mia totale estraneità ai fatti. In questa indagine hanno sempre fatto prescrivere tutto senza andare mai a processo. Io, pur conoscendo il rischio, ho preferito andare in tribunale. Abbiamo vinto e questa è stata una grande gioia.
DELUSIONI – «Chi sapevo che già l’avrebbe fatto. Chi mi è stato vicino? La mia famiglia. Sono stati la vera forza per affrontare ogni criticità e vincere lo stress. Per questo stress ho anche rischiato la vita. A Bologna due anni fa mi hanno preso all’ultimo momento per un’embolia cerebrale. Per fortuna ero già in ospedale e si sono accorti immediatamente. Lo stress lo gestisci male in dieci anni di ingiustizie».
FUTURO – « Cosa farò adesso? Innanzitutto il padre di sei bellissimi figli e non è cosa da poco, ma certamente il mio sogno ora sarebbe quello di riprendere ad allenare una squadra di calcio».