Archivio

Signori: “Contro il Galatasaray serve almeno un gol. Futuro? Tornare alla Lazio sarebbe un sogno”

Pubblicato

su

Alla trasmissione radiofonica “I Laziali sono qua” è intervenuto Beppe Signori, ex bandiera biancoceleste, commentando la stagione degli uomini di Pioli e suoi momenti più belli vissuti alla Lazio.

 

Sul momento più bello vissuto in biancoceleste
“Il rigore contro il Pescara al novantesimo che ci ha dato la convinzione di tornare in Europa. Quello è stato un momento emozionante perché era un obiettivo che la Lazio rincorreva da tantissimi anni. Ricordo anche la grande festa quando ottenemmo matematicamente l’obiettivo battendo il Napoli”.

 

Sulla sfida di domani sera in Europa League contro il Galatasaray
“E’ un campo difficilissimo, lo ricordo bene perché l’ho affrontato quando giocavo col Bologna. Sarebbe importantissimo riuscire a fare almeno un gol. Una rete fuori casa rappresenta una dose preziosa, poi ottenere un risultato positivo sarebbe il massimo, anche se si tratta di un campo caldissimo, coi tifosi che sono davvero il dodicesimo uomo in campo”.

 

Sull’attuale attacco della Lazio e sul mancato cambio generazionale di giovani bomber italiani
“Pioli sa sicuramente chi fa giocare. Certo in queste partite l’esperienza conta, ma bisogna valutare anche le condizioni fisiche di tutti. Tra gli attaccanti di un tempo e quelli di ora c’è stato un cambio generazionale, ma i più anziani dimostrano, con gente come Gilardino e Di Natale che gioca ancora ad alti livelli, di essere stati una generazione speciale. Ora si offre più spazio agli stranieri”.

 

Sulle cause di questa annata sotto tono
“I valori alla lunga si livellano. La Juventus è tornata lassù ed il Sassuolo si è assestato a metà classifica. La Lazio ha valori importanti che alla lunga emergeranno. Purtroppo gli infortuni hanno avuto un grande peso nelle strategie di tecnico e società. Anche il Bologna sta facendo bene, in questo caso a mio avviso il cambio di allenatore è stato fondamentale”.

 

Sui ricordi dell’affetto dei tifosi laziali nei suoi confronti
“Sono orgoglioso di aver vissuto una situazione del genere. Sono l’unico giocatore nella storia del calcio a non aver lasciato il suo club perché la gente non lo voleva. Hanno voluto che andassi avanti con quella maglia che era per me come una seconda pelle. Ricordo i compagni dell’epoca. Gascoigne, straordinario sotto ogni punto di vista, ma sfortunatissimo per essere stato fermato dagli infortuni nel momento più brillante della sua carriera. Boksic lo ricordo come una forza della natura, un partner d’attacco importantissimo perché da solo portava via due-tre difensori avversari. Aveva un carattere un po’ chiuso, ma eccezionale sotto tanti altri aspetti. Nesta si vedeva da subito che era un campione e i risultati che è riuscito ad ottenere nel corso della sua carriera lo hanno dimostrato.“

 

Sul trionfo nella classifica cannonieri a cui è più legato
“Il secondo, perché saltai la prima parte della stagione per infortunio, eppure riuscii a segnare 23 gol in 24 match. Peccato che finirono le partite (ride, ndr).

 

Su un suo possibile ritorno alla Lazio in futuro
“Ognuno di noi nella vita ha dei sogni nel cassetto. Tornare alla Lazio sarebbe uno di quelli. Mai dire mai…”.

Exit mobile version