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Siviglia: «Inzaghi merita solo complimenti». Poi su Zarate…
L’ex difensore della Lazio, Sebastiano Siviglia, è intervenuto ai microfoni di ElleRadio, per parlare del momento attuale della squadra biancoceleste
Campionato e derby di Coppa Italia accompagneranno la prossima intensa settimana della Lazio. Per parlare di questo, è intervenuto ai microfoni di ElleRadio, all’interno di ‘Laziali On Air‘, Sebastiano Siviglia.
A una settimana dall’appuntamento del derby, come si prepara un ciclo di partite così importante come quello che deve affrontare la Lazio?
“Senza alcun dubbio è un ciclo abbastanza importante, un vero crocevia per una finale di Coppa Italia che sarebbe fondamentale, ma anche per il campionato in cui la Lazio si sta giocando ambizioni importanti. Ora però bisogna pensare al Sassuolo, Simone Inzaghi dovrà dosare le energie del suo gruppo in un momento così importante. Pensare ad affrontare una partita alla volta sarà assolutamente necessario per far bene.”
La Lazio del futuro si potrà basare sui giovani del vivaio che si sono messi in luce negli ultimi due anni?
“Penso che sia più che altro una speranza, perché il valore del senso di appartenenza viene amplificato quando in squadra ci sono tanti giovani del proprio settore giovanile. Ci siamo arrivati tardi, anche per necessità, col calcio italiano che ha trascurato a lungo questo aspetto e l’ha riscoperto solo quando ha smesso di essere il palcoscenico più ambito a livello internazionale. E’ chiaro che i giovani vanno seguiti di più, vanno gestiti in maniera particolare perché possono gestire male rifiuti o difficoltà. Penso a Cataldi, che sicuramente doveva crescere e maturare alla Lazio senza andare via, neanche momentaneamente. Bisogna dare più fiducia a questi ragazzi.”
Alla Lazio i veterani stanno dando una grande mano ai giovani…
“I giocatori più maturi hanno il dovere di seguire la crescita dei giovani, sia magari quando serve la carezza o l’incoraggiamento, sia quando serve spronare o inscenare un discorso più duro. Io ricordo Zarate, quando è arrivato alla Lazio era un talento cristallino che spaccava le partite e invece non è stato gestito a dovere rispetto a quella che era la misura del suo talento.”
Un giudizio su Simone Inzaghi?
“Merita solo complimenti, sta facendo un grandissimo campionato e sta dimostrando che alla Lazio c’è una grande sinergia tra il presidente, il direttore sportivo, la dirigenza e lo staff tecnico. Un grande lavoro in un contesto che Simone ormai conosce da quasi vent’anni, una conoscenza profonda che ha rappresentato un grande vantaggio per iniziare a fare subito un buon lavoro. Le sue idee sono state molto importanti e si sono viste sul campo, chiaramente ora dovrà confermarsi nel futuro ma quest’anno sta davvero facendo grandi cose e il lavoro viene valorizzato dai risultati. Rispetto a Pioli mi sembra che Inzaghi riesca a lavorare con maggiore equilibrio all’interno della società.”
La difesa della Lazio va salvaguardata?
“Penso sia il reparto più forte, sia per la qualità espressa in campo, sia per la quantità di elementi di valore presenti, della Lazio. Una signora difesa in cui il principe del reparto è sicuramente De Vrij, giocatore già di livello internazionale. Anche Hoedt e Wallace sono cresciuti esponenzialmente e allo stesso modo Bastos ha dimostrato il suo valore.”
Per Ciro Immobile servirebbe invece un’alternativa tecnicamente a lui simile, o un attaccante di maggiore peso, per provare a volte a fare anche un gioco diverso in avanti?
“Bisogna capire quelli che sono i concetti trasmessi dall’allenatore, un sistema di gioco che può variare ma Simone Inzaghi non mi sembra un allenatore che vuole punte che danno riferimenti precisi agli avversari. Quindi credo che sarà ricercata un’alternativa con caratteristiche simili a quelle di Immobile, per permettergli di riposare e respirare senza snaturare il gioco della Lazio. Inzaghi ha scelto giocatori con caratteristiche molto precise, veloci e bravi nelle ripartenze.”
La Nazionale di Ventura dopo la vittoria in Olanda sta continuando a ben impressionare…
“Mi sembra che il CT stia puntando molto sui giovani, senza paura per lanciare nuove leve ed aprire un nuovo ciclo in azzurro. Torniamo però al discorso di prima, proprio perché sono giovani hanno bisogno di elementi come Buffon, Chiellini, veterani che sappiano guidarli nei momenti difficili e permettere loro di trovare la giusta strada con la massima sicurezza.”