Serie A, Spadafora: «Il calcio riparte perchè siamo in sicurezza»
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Serie A, Spadafora: «Il calcio riparte perchè siamo in sicurezza»

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Il Ministro Vincenzo Spadafora ha parlato della ripresa della Serie A insieme a Marco Tardelli e Stefano Tacconi

Ieri sera è arrivato l’annuncio ufficiale della ripartenza della Serie A il 20 giugno. Ad aver dato la notizia è stato Vincenzo Spadafora.

Il Ministro dello Sport, ospite a TG2 Post insieme a Marco Tardelli e Stefano Tacconi, ha voluto ricordare la strage dell’Heysel: «Avevo 11 anni ed ho il ricordo delle immagini viste. Speriamo di non riviverle mai più».

RIPRESA SERIE A – «La preoccupazione continua ad esserci ed è la stessa preoccupazione che ci ha fatto temporeggiare, ciò che gli altri hanno chiamato. Ho trovato paradossali le pressioni del mondo del calcio mentre si contavano i morti. Ripartiremo dalla Coppa Italia. Oggi il calcio riparte perchè siamo in sicurezza e ce lo possiamo consentire, ma serve ancora andare piano. Anche Serie B e Lega Pro hanno accettato i protocolli. Ripartiranno anche loro. Insisterò sulla diretta gol in chiaro dato anche la gestione della sicurezza ed evitare assembramenti per seguire le gare. Cerco di fare da mediatore con i broadcaster. Non escludo un intervento normativo. Le dichiarazioni di Tommasi danno l’idea che non ci sia stata un’opposizione chiara. Ora ognuno deve fare il proprio per ripartire in maniera serena. Settimana prossima, a partire da mercoledì, riusciremo a pagare l’indennità a tutti i collaboratori sportivi. Ciò rientra nella riforma sportiva a cui stiamo lavorando. Quasi tutti gli sport sono ripartiti: gli sport di contatto sono ancora fermi. Il prossimo DPCM dovrebbe completare la riapertura anche delle piccole imprese e delle società dilettantistiche. Se la curva darà notizie positive, da 15 giugno si potrà tornare all’opera».

TARDELLI – «Quella giornata era iniziata bene, poi sono iniziati i tafferugli. Negli spogliatoi non sapevamo cosa fosse successo. Abbiamo cercato di calmare i tifosi bianconeri. La partita secondo me non doveva essere giocata, ma la voglia della UEFA era superiore. Abbiamo conclusa la gara con grande tristezza. Non l’ho mai considerata una vittoria. Una delle pagine più nere della mia carriera. Spadafora avrà tanto da fare. Il calcio va riformato, deve proteggere le leghe più deboli. Lo hanno tentato di fare ma non ci sono riusciti. Come faranno la Serie B e la Serie C? Forse la trasmissione dei gol in chiaro andava discussa prima. Anche i club hanno confusione. Mi auguro che tutto si appiani anche su mi sembra difficile».

TACCONI – «Giusto ricordare quella tragedia. Eravamo consapevoli che non si sarebbe dovuto giocare. Non si può tornare a casa con le bare.Serie A e B non avranno problemi per la ripartenza. Dalla Lega Pro in giù faranno fatica, non dobbiamo essere egoisti. Il semiprofessionismo non avrà grandi introiti. Ho avuto l’esperienza delle porte chiuse e il pubblico da una una spinta esorbitante. I lavoratori mandano avanti il calcio, sono la base principale. Sono i preliminari del calcio: lavano la roba, prenotano l’albergo, accompagnano le squadre. Tutti sono fondamentali».

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