2013

SPECIALE DERBY – 29 novembre 1992, Lazio-Roma 1-1

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Un’esultanza. Una lacrima. Un sospiro di sollievo. Un sorriso grande come una casa. Tutto questo e molto altro è Paul Gascoigne, al termine dell’1-1 conquistato contro la Roma in quella piovosa domenica di novembre del 1992. “Quando si esce da un incubo e’ lecito anche piangere, no?”, ha ammesso candidamente Gazza, dopo una gara tesa e combattuta, presa per i capelli dal suo unico acuto di una prestazione ai margini di una partita fatta di gioco duro e intenso. La punizione di Signori è deviata in maniera decisiva del talento britannico che sale in cielo, più alto di Benedetti, pareggiando il gol di Giannini per l’1-1 finale.

“Confesso che già cominciavo a temere il peggio. Non vedevo via d’ uscita, non credevo più in noi”, ha dichiarato Gascoigne subito dopo la partita. In effetti, sarebbe difficile dargli torto. La prima frazione se ne va con un ricordo tutt’altro che memorabile: poco gioco, ancora meno chiarezza, tante, tantissime botte. Ad animare le prime battute della partite resteranno solamente le coreografia, come al solito spettacolari, delle due curve. La Roma prova a mettere insieme qualche gesto che, da lontano, sembra più o meno un azione di calcio, la Lazio risponde con la confusione, messa in campo da uno Zoff che non riesce a trovare la via giusta per fare sua la partita. Il direttore di gara Luci è costretto agli straordinari: gli interventi fallosi non si contano. Carboni saluta tutti dopo un duro contrasto con Winter: il difensore è costretto a uscire dal calcio dopo pochi minuti per un grave infortunio al ginocchio. Al suo posto subentra Tempestilli, chiamato a contrastare le iniziative di Fuser. Il gioco latita, le botte imperversano. E Gascoigne, intanto, resta solitario dalle sue parti. A chiudere i primi 45 minuti, arrivano tre folate giallorosse: Bonacina, Häßler e Carnevale arrivano dalle parti di Fiori, ma senza lasciare traccia.

La svolta arriva nella ripresa. Lo svogliato giro palla della Lazio s’interrompe con l’intervento di Häßler pronto a verticalizzare per Carnevale: l’attaccante romanista si libera facilmente della distratta guardia di Cravero e Gregucci, che impedisce a Fiori di piazzarsi adeguatamente, favorendo la respinta sui piedi dell’accorrente Gianni. La Roma è in vantaggio. Le sorti del match sembrerebbero ormai tutte a favore della formazione di Boskov. Non fosse che poi l’undici giallorosso perde la fame di vittoria e si sazia, di uno striminzito 1-0. La reazione biancoceleste, pur non troppo rabbiosa, pare inarrestabile al cospetto dell’involuzione d’atteggiamento romanista. Il tedesco Doll sbaglia a pochi passi da Zinetti e apre alla serie di contropiedi giallorossi: Fiori resta sull’attenti, tenendo in corsa una Lazio ancora troppo rinunciataria. Mancano pochi minuti. Saltano gli schemi, le marcature, i movimenti. La traversa colpita da Fuser fa gridare i tifosi biancocelesti all’ingiustizia divina. Colpito nell’orgoglio, Gascoigne si risveglia appena in tempo per salvare la faccia a Zoff e compagnia: mancano 4 minuti al termine e l’incornata di Gazza riporta in vita un’aquila che sembrava gravemente ferita. La fetta biancoceleste dell’Olimpico si scatena, i compagni si fiondano sul talento inglese che corre all’impazzata senza meta. Si piangerà, lo stesso. Ma di gioia.

LAZIO: Fiori, Bonomi, Favalli, Bacci (69′ Stroppa), Gregucci, Cravero (49′ Bergodi), Fuser, Doll, Winter, Gascoigne, Signori. A disp.: Orsi, Sclosa, Neri. All. Zoff.

ROMA: Zinetti, Bonacina, Carboni (8′ Tempestilli), Aldair, Benedetti, Comi, Mihajlovic, Hassler, Carnevale (80′ Salsano), Giannini, Rizzitelli. A disp.: Fimiani, Petruzzi, Muzzi. All. Boskov.

Arbitro: Sig. Luci di Firenze.

Marcatori: 48′ Giannini, 86′ Gascoigne.

Note: Carboni: grave infortunio al ginocchio sinistro, ammoniti Gregucci, Bonomi, Giannini, Tempestilli, Gascoigne; antidoping: Cravero, Neri, Fimiani, Salsano.

Spettatori: paganti 43.235; incasso 2.026.735.000; abbonati 30.269; quota L. 789.467.000.

Daniele Zanardi – Lazionews24.com

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