2013

SPECIALE DERBY – Candreva vs Lamela

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Il derby si avvicina e nella città l’aria si fa sempre più elettrica. Novanta minuti per decidere a chi andrà la Coppa Italia, novanta minuti che concederanno ad una squadra la gloria eterna e condanneranno l’altra all’inferno. Andiamo ad analizzare nello specifico il confronto tra due giocatori che saranno decisivi, nel bene o nel male, della stracittadina. Stiamo parlando di Erik Lamela ed Antonio Candreva, entrambi di professione esterno destro seppur con diversa interpretazione del ruolo.

Creatività e Dribbing:

Candreva 7,5: il dribbling in velocità lo rende uno dei clienti più scomodi per ogni terzino del nostro campionato. La creatività non consiste tanto nelle giocate per i propri compagni, ma proprio nella preparazione al dribbling tramite stop che spesso attraverso un solo tocco gli permettono di eludere il diretto marcatore.

Lamela 8,5: il giovane argentino fa del dribbling la sua arma migliore. L’abilità del numero 8 giallorosso è nel riuscire a mantenere sempre la palla ad un centimetro dai propri piedi ed allo stesso tempo avere la testa alta. Questa assoluta padronanza della sfera gli permette di dare luogo anche a molte giocate verso i compagni, o verso la porta, del tutto imprevidibili.

Passaggi:

Candreva 7,5: nonostante macini kilometri in ogni incontro, spesso i suoi cross risultano vincenti. A volte i suoi traversoni sono imprecisi, ma la scusante di coprire ogni porzione della sua fascia è più che sufficiente.

Lamela 7: l’eccezionale padronanza tecnica a volte lo rende poco altruista verso i compagni, che d’altro canto non accettano spesso di buon grado il gioco dell’ex River, vedere per credere la lite con Osvaldo dell’anno scorso. Tuttavia proprio la grande qualità del giocatore, lascia ampi margini di miglioramento.

Determinazione:

Candreva 10: il voto può sembrare esagerato, ma riesaminiamo la storia dell’esterno di Tor dè Cenci alla Lazio. E’ arrivato praticamente come unico acquisto del mercato invernale da una squadra prossima alla retrocessione come il Cesena e con la pesante etichetta di tifoso romanista. Ma il numero 87 non ha mai risposto alle critiche ed ai numerosi fischi, guadagnandosi con il sudore e con le ottime prestazioni un posto nel cuore di ogni tifoso laziale, oltre che un posto fisso nella formazione titolare.

Lamela 5: se c’è un aspetto negativo che l’ha portato ad essere criticato anche dai suoi stessi tifosi, è proprio la determinazione. L’esterno romanista ha dimostrato nei momenti di difficoltà della squadra di non riuscire ad imporsi, anzi spesso si è macchiato di prestazioni tanto negative quanto inspiegabili per le sue qualità.

Tiro:

Candreva 9: le gemme contro il Milan e contro la Roma sono ricordi indelibli per ogni amante del calcio. Le ottime prestazioni e il ritorno in Nazionale, hanno indubbiamente aumentato l’autostima del calciatore che da quest’anno è tornato senza problemi e con ottimi risultati a concludere da fuori. E’ il biancoceleste ad aver calciato più volte verso la porta avversaria.

Lamela 8,5: giocando a destra ed essendo mancino, ama il sinistro a giro. Per vedere le sue doti, basta chiedere a Gillet, portiere del Torino. Spesso il volere a tutti i costi cercare l’angolino, va a discapito della potenza e quindi i suoi tiri possono diventare innocui, ma quando pesca il jolly non ce ne è per nessuno.

Agilità e resistenza:

Candreva 9: se il calcio del futuro è il calcio totale, giocatore più rappresentativo di Candreva non ce ne è. ‘Romoletto’, così affettuosamente chiamato da parte dei sostenitori laziali, non si stanca mai e lo trovi dappertutto alla ricerca di palloni da giocare o di compagni da aiutare. Motorino inesauribile.

Lamela 7: non ama difendere, si sa e si vede. Ma in compenso ha una grande agilità che gli permette di sopperire la poca resistenza, o la poca voglia di retrocedere nelle fasi difensive. Ma a vent’anni può e deve far meglio.

Specialità della casa:

Candreva, dedizione: un professionista esemplare, un giocatore che dà tutto per la maglia che indossa, fino allo sfinimento. Impossibile criticarlo, ‘camiceta’ sempre sudata e passione per i colori che porta in petto: vedere esultanza in Lazio-Napoli dello scorso anno o la reazione al gol contro la Roma. In campo non si risparmia mai ed è ormai un idolo indiscusso della Curva Nord.

Lamela, tocco di suola: vederlo toccare il pallone è una meravaglia per ogni amante del calcio. Fantastico quando nel dribblare uno o più avversari sposta la sfera con tocchi sopraffini di suola che portano la mente alle giocate di un campione come Zidane. L’enorme tecnica fa sì che le cose più difficili, sembrino le più semplici. 

Edoardo De Santis – Lazionews24.com

 

 

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