Spicciarello spiega la vicenda del 26 Maggio: "E' stata strumentalizzata" - Lazio News 24
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2013

Spicciarello spiega la vicenda del 26 Maggio: “E’ stata strumentalizzata”

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Il 26 Maggio all’Olimpico i tifosi della Lazio avevano un tifoso in più: si tratta di Franco Spicciarello, che fino a poco tempo fa curava la comunicazione dell’ex presidente della Roma Thomas DiBenedetto. Ma come? Della Lazio vi chiederete? Sì proprio così: al momento delle premiazioni c’è proprio Spicciarello che mostra la sua sciarpa biancoceleste, un gesto che non è andato giù ai tifosi giallorossi: “Sono diventato famoso per una partita di calcio senza motivo, ho visto la mia faccia ovunque – ha dichiarato ai microfoni di RadioSei – Io ho lavorato con DiBenedetto quando gli americani hanno iniziato l’acquisizione della Roma. Sono stavo vicino a lui, ho fatto da interprete, ho gestito la sua comunicazione, le conferenze stampa. Sono stato il suo consulente. Il rapporto si è interrotto quando la Roma si era strutturata nel gennaio 2012 con la nuova società. Da allora i rapporti sono stati sempre ottimi, un consulente viene richiesto anche dopo la fine di un rapporto. Quel famoso giorno (il 26 maggio ndr) tra le vari foto pubblicate c’è una foto di me che parlo con Pallotta che ho avuto la fortuna di conoscere a Boston due anni fa, è un manager di altissimo livello. Dopo la foto con Pallotta mi si vede che festeggio con la mia sciarpa. Qualcuno ha pensato bene di prendere quelle foto e scrivere che ero il capo della comunicazione della Roma, una cosa surreale, se pensate che io avevo interrotto il rapporto con la Roma più di una anno fa. Il mio nome è stato strumentalizzato, per questo capisco la rabbia dei tifosi romanisti. Ho ricevuto insulti e minacce, anche la mia famiglia ha avuto dei problemi. Io ero lì da privato cittadino, come un qualsiasi altro tifoso. Ho sempre tifato Lazio come tutta la mia famiglia, ma comprendo in parte l’arrabbiatura dei tifosi. Spicciarello è un tifoso biancoceleste a tutti gli effetti: “C’ero a Piazza di Spagna e al “funerale” della Roma, nella Capitale è questo il bello”. Si chiude con una battuta sul mercato: “Spero non vada via nessuno dei grandi, spero non si muovano dalla Lazio. In 8-9 anni molte cose buone sono state fatte, ma certamente si può migliorare”.

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