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Fiore ammette: «Lazio esperienza più bella della mia carriera. Sul Sassuolo e il caso scommesse…»

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Stefano Fiore, ex centrocampista della Lazio, ha parlato della sfida di questa sera dei biancocelesti contro il Sassuolo e del caso scommesse

Intervenuto a Radio Roma Sound, Stefano Fiore ha dichiarato:

«La Lazio la porto nel cuore, è stata l’esperienza più bella nella mia carriera. Sassuolo? Sono due squadre che amano proporre calcio e gestire la palla. Mi aspetto una partita particolare nonostante la giornata dopo la sosta è um po un’incognita per tutti, la Lazio deve cambiare marcia e deve ripartire proprio vincendo a Sassuolo. È giusto che giochi Castellanos, Sarri quest’anno ha una rosa lunga ed è giusto alternarli quando Immobile non è al top anche se su Immobile credo ci sia da fare qualche riflessione in più. Penso debba ritrovarsi un po’ in quest’ultimo periodo. In chi mi rivedo? Non so se mi ci rispecchio però mi piace Luis Alberto, vede calcio in maniera strepitosa. Lo invidio perché avrei voluto giocare nel suo ruolo perché quello era il ruolo dove mi sarei espresso meglio, non ero proprio un esterno».

ITALIA – «La partita mi ha lasciato una sensazione di perplessità, Spalletti purtroppo ha ereditato una Nazionale non di altissimo livello che eccetto il picco degli europei vinti, in questi anni sta vivendo un periodo buio. Forse l’Europeo ci ha dato l’illusione di uscirne da questo periodo buio, ma non è cosi purtroppo non abbiamo un livello tecnico alto. Come si può ripsrtire? Bisogna partire dal basso, dai giovani chiudere un ciclo e aprirne un altro.
Anche la Germania dopo il mondiale vinto dal 2014 ha avuto un calo, fa parte dello sport, bisogna lavorare con i vivai e le primavere delle squadre italiane che devono essere formate da più italiani
».

CASO SCOMMESSE – «Sul caso scommesse? Io aspetterei ancora un po’ per dare un giudizio, perché ci sono cose serie in ballo, circolano varie notizie alcune più attendibili altre meno ma che comunque possono un po’ confonderci. I giovani di oggi sono diversi da quello della mia generazione il mondo si è evoluto, prima non c’erano i social e la pressione mediatica che hanno loro, credo che sono poco in grado di gestire il loro successo e i loro soldi».

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