Ex Lazio
Stendardo: «La Lazio non mi sorprende nonostante gli addii estivi e c’è questo giocatore che mi piace in particolare»
Stendardo, l’ex biancoceleste si esprime riguardo la squadra biancoceleste alla luce di questa annata iniziale. Ecco cos ha detto
Ai microfoni di Radio Laziale ha parlato Guglielmo Stendardo, il quale rilascia alcune considerazioni sulla Lazio alla luce di questa prima annata dei biancocelesti. Le sue parole
PAROLE – La Lazio non mi sorprende, sta facendo ottime cose. Sono andati via giocatori importanti, ma ne sono arrivati di altrettanto interessanti. Nuno Tavares per esempio è incredibile. La squadra ha identità, Baroni sta dimostrando di essere un allenatore molto concreto. Ha diversi giocatori che fanno la differenza, come Pedro, Dia e Castellanos messi insieme. In difesa sono stati confermati dei giocatori che stanno facendo bene, i risultati fin qui sono il giusto riconoscimento per il lavoro che sta facendo il tecnico
DIFESA – La difesa? Non credo ci sia un’urgenza nei quattro centrali, a meno di infortuni. La Lazio ora ha un ottimo pacchetto arretrato, anche sugli esterni. Quando hai tanti giocatori il rischio è di creare confusione nello spogliatoio, la cosa migliore è di avere risorve valide, giuste e ben assortite. Romagnoli? Credo sia un giocatore fortissimo. Rispecchia un po’ il centrale moderno, bravo nella pressione e a giocare con la palla tra i piedi. Lui e Gila si completano: lo spagnolo è più veloce e dinamico, il 13 invece è intelligente e ordinato, meno istintivo. Poi uno è mancino e uno è destro. È una coppia di primo livello. Casale? Fa parte del percorso di un calciatore. Lui ha fatto bene alla Lazio, poi si fanno delle scelte. Ci sono anche tanti alti e bassi nel corso della carriera, ha deciso di spostarsi a Bologna. È un giocatore che sta facendo la sua strada, credo abbia ancora margini di miglioramento.
CHAMPIONS – Champions? Tutto può succedere. La Lazio ha individualità importanti, anche a centrocampo. È una squadra che se continua così può soltanto migliorare. È stato importante fare il cambio tra il vecchio e il nuovo, non c’erano più motivazioni anche per un fattore di età. Ora invece questo spirito fa la differenza. Ostacoli? Sempre gli stessi. La continuità soprattutto. La Lazio è mancata in quello negli ultimi anni, si è un po’ persa. Il salto di qualità lo farà nel momento in cui riuscirà a mantenere alto il livello di concentrazione, anche contro le squadre di seconda fascia. È normale che i tifosi si aspettino giocatori più forti, perché è una società importanti, storica ed è giusto sognare. Non è da sottovalutare poi il cambio di allenatori, da Sarri a Tudor fino a Baroni. Sono filosofie di gioco totalmente diverse