Stessa squadra, nuova filosofia: Anderson, Keita e Perea i pupilli della nuova Lazio

 

Non è poi così vero. Questa Lazio non è da buttar via come si dice. Breve è stato il passaggio dall’apoteosi per la vittoria della Coppa Italia contro i rivali di sempre ad una delusione cocente per un inizio di stagione nettamente al di sotto delle aspettative. Otto gol subiti e uno fatto nel doppio confronto con i Campioni d’Italia, in mezzo una faticosa vittoria contro l’Udinese. Sicuramente la condizione fisica non poteva essere brillante, ma i limiti, soprattutto difensivi, si sono visti tutti. La squadra non è stata poi ultimata sul mercato, dopo un inizio promettente. All’appello mancano un attaccante e, ci aggiungiamo, un difensore centrale. È arrivato il grande colpo Lucas Biglia, che a tempo debito dimostrerà certamente tutte le sue qualità. Poi tanti dubbi. A partire da Novaretti, che ha dimostrato tutti i propri limiti allo Juventus Stadium. Ma, come detto, non è tutto da buttare via. 

 

Under > Over – La rosa è stata ringiovanita, finalmente. Sono stati acquistati i giovani Elez, Vinicius, Felipe Anderson e Perea, poi se a questi ci aggiungiamo i vari Strakosha, Crecco e Keita, la visione è ancora più limpida. Tutte (o quasi) scommesse, per carità. Ma la voglia della società di puntare sui giovani è chiara. Felipe Anderson e Perea sono stati acquistati per tanti soldi. Il primo è arrivato infortunato ed esordirà solo domenica prossima contro il Chievo. Centrocampista di livello, tecnica sopraffina, visione di gioco e capacità di fare gol. Resta da vedere l’impatto con il calcio italiano. Il secondo è stato invece ufficializzato solo l’ultimo giorno di mercato, dopo la telenovela Yilmaz. Due tasselli che potrebbero diventare molto importanti nello scacchiere di Petkovic. C’è poi il fenomeno Keita, ormai relegato stabilmente in prima squadra. Qui ci sono pochi dubbi e tante certezze. È l’attaccante biancoceleste del futuro. E si spera, anche del presente. Come numero la Lazio c’è. Così come il giusto mix tra giocatori giovani ed esperti. Finalmente, dopo tanti anni, si può dire: la Lazio non è poi così anziana.