2013

Stroppa: “Anderson e Cataldi mi piacciono molto. Stagione positiva per la Lazio”

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Giovanni Stroppa, neo tecnico dello Spezia in Serie B, ha ancora nel cuore la sua Lazio, nella quale ha giocato dal 1991 al 1993, collezionando ben 50 presenze. Ai microfoni di Radiosei, ha voluto ricordare i suoi anni in biancoceleste e ha commentato la sua avventura da allenatore: “I ricordi sono assolutamente positivi. Ci fu la trasformazione dall’era Calleri a quella di Cragnotti. Ho avuto compagni di viaggio veramente ottimi. Passaggio dal Pescara allo Spezia? Si è prospettata questa opportunità. Mi accingo a lavorare per lo Spezia con il massimo entusiasmo. Gli obiettivi? Nel recente passato fare proclami può essere controproducente. In questo momento bisogna lavorare, fare il meglio nel costruire la squadra e darle un’identità precisa. L’obiettivo ovviamente è quello di fare meglio dello scorso anno”. Il tecnico bianconero ha poi commentato quella che è stata la stagione dei biancocelesti: “Petkovic è stato determinante. Ha dato un’identità alla squadra, ha dimostrato il proprio valore. Il calo nella seconda parte della stagione? Dal di fuori è sempre difficile fare queste considerazioni. Ci sono stati vari infortuni di giocatori importanti, che possono aver cambiato gli equilibri. Penso a Klose, anche se poi Floccari ha fatto un campionato straordinario. Magari non era preventivabile un girone d’andata così stratosferico. Ma non si può togliere nulla a un campionato comunque positivo. Poi la vittoria della Coppa Italia contro la Roma dice tutto sulla stagione. Cosa manca per il salto di qualità? Non lo so, devo dire la verità. E’ una squadra molto competitiva. Sicuramente è difficile ripetersi, ma è quello il suo obiettivo minimo. Aver giocato su tre fronti può solo far crescere i giocatori. Felipe Anderson? Sì, lo conosco. Tutti i buoni giocatori possono rinforzare la squadra. E’ un giocatore dall’alto tasso tecnico”. Stroppa ha poi confessato la sua ammirazione per il giovane Cataldi: “Non vorrei fare dei nomi, ma Cataldi mi è piaciuto tanto, vedremo se dimostrerà il proprio valore per giocare con i grandi. In generale faccio i complimenti a Bollini per il suo lavoro straordinario. Qualcuno pronto per la Serie B? E’ difficile dirlo. Ci vuole testa, umiltà per evitare le difficoltà di inserimento. A volte è meglio scegliere magari una categoria inferiore”. Circa la possibilità di un’amichevole con la Lazio il 24 luglio: “So che c’è questa possibilità. Già lo scorso anno ho affrontato la Lazio, ricordiamo tutti come è andata… (Pescara-Lazio 0-3 ndr)”. L’ex centrocampista biancoazzurro ha poi voluto commentare il ruolo del trequartista, sicuramente cambiato rispetto ai suoi tempi: “E’ cambiato assolutamente. Il calcio è arrivato a livelli maniacali. Alcuni giocatori, pur trequartisti puri, si adattano a posizioni d’attacco diverse. Il trequartista moderno può essere un giocatore di corsa, oltre che di talento. Il segreto è metterlo nella posizione giusta per le sue caratteristiche. Dove dovrebbe giocare oggi un trequartista alla Sroppa? Quando ho fatto bene, ho giocato in un sistema di gioco organizzato, in cui avevo anche io dei compiti ben precisi. Non ero un fulmine, ma potevo abbinare bene le due fasi. Riuscivo a esaltare le qualità dei miei compagni”. Poi, ha voluto ricordare un aneddoto su Gascoigne: “Giocavamo contro il Pescara. Mentre giocava mi diceva ‘Giovanni, guarda Cravero’ e si muoveva imitandolo. Una cosa d’altri tempi. Era veramente geniale”. Infine Stroppa ha voluto salutare i tifosi laziali: “Li ringrazio, non fanno altro che dimostrarmi affetto e stima. Per la prossima stagione auguro alla Lazio di continuare così, sta lavorando molto bene. E’ una società che abbina organizzazione e moralità, che ha programmato in modo saggio a piccoli passi”.

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