2014

Suicidio Lazio, i biancocelesti salutano l’Europa: a Sofia finisce 3-3, incubo Marchetti

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Disastro Lazio. Gli uomini di Reja, due volte in vantaggio, si fanno rimontare fino al 3-3 finale che li relega all’esclusione dalla competizione continentale. Una Lazio tecnicamente superiore condannata dalla sfortuna e da assurdi black-out saluta l’Europa, lasciando la strada agli underdog della Bulgaria. 

PRIMO TEMPO – Non è un dominio Lazio, ma poco ci manca. L’asso Keita apre le danze dopo appena diciassette secondi con un’azione in solitario e infila il pallone alle spalle di Stojanov per l’uno a zero. Sulla fascia sinistra il giovane ex canterano è imprendibile: suo il cross che Candreva spizza di testa sfiorando il doppio vantaggio dopo appena un quarto d’ora. Buone la gestione del pallone di Biglia e l’interdizione di Onazi, più in ombra Ledesma.
Fa il suo anche la difesa, a rischio in appena due occasioni più per la bravura di Bezjak che per proprie colpe: il centravanti dei bulgari ci prova con una staffilata che finisce fuori e poi con un’acrobazia su cui Marchetti fa buona guardia. Per il resto gli anticipi di Biava precludono ogni spunto dei padroni di casa dalle parti di Marchetti. Cala il ritmo nella seconda metà del primo tempo: l’ultimo “brivido”, per così dire, è una punizione fuori misura di Candreva.

SECONDO TEMPO – Parte bene il Ludogorets, spinto dal proprio pubblico. Biava si oppone dopo pochi secondi a Marcelinho, pericolosissimo nella ripresa. Altrettanto aggressiva è la Lazio, brava a rispondere colpo su colpo e a sporgersi subito dalle parti di Stojanov. Candreva e Keita scambiano le fasce ma il risultato è lo stesso, con Minev da una parte e Caicara dall’altra asoffrire puntualmente le galoppate dei fantasisti biancocelesti. Poi è il turno di Onazi: spunto dell’incontrista nigeriano che macina metri e innesca Brayan Perea per il due a zero del Coco, freddissimo davanti a Stojanov. La risposta del Ludogorets si fa attendere fino al ventesimo, quando Marchetti devia il pallone calciato a Bezjak tanto quanto basta per mandarlo sul palo. Al 66′ il gol che riapre l’incontro: sempre Bezjak fa partire un destro che, complice la deviazione di Biava, si insacca alle spalle dell’incolpevole estremo difensore biancoceleste. Si alza il ritmo e i bulgari fanno la partita, spinti da uno stadio infuocato. Reja manda in campo Lulic e Klose con la precisa indicazione di far salire una squadra troppo schiacciata dalla corsa del Ludogorets. Al 77′ il tiro velenoso di Zalinski fa esplodere lo stadio: Marchetti, tutt’altro che impeccabile, non trattiene e i bulgari fanno 2-2. A gelare i trentamila sostenitori del Ludogorets ci pensa il solito Miro Klose che all’81’, asistito da Biglia e Ledesma, firma il 3-2. Sembra fatta per i biancocelesti ma all’87 arriva la doccia fredda che sigla il definitivo 3-3: Quixada beffa Marchetti con un pallonetto che manda la Lazio in estrema confusione. E fuori dall’Europa. Gli uomini di Reja, assolutamente disorientati, tentano con le ultime forze di agganciare il poker, ma l’ultima occasione, una sponda di Klose per Ciani, si spegne fra le braccia di Stojanov.

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