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2015

Super Lazio, il segreto di questa squadra è Pioli

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Finalmente la Lazio è tornata grande, da diverso tempo la squadra biancoceleste non dava più spettacolo. Quella di Delio Rossi giocava un buon calcio ma difettava di carattere. Reja era un gran traghettatore ma la concretezza, più che il bel gioco, era il suo forte. Petkovic ha provato a dare un’anima questi colori senza riuscirci del tutto. Ecco allora Stefano Pioli da Parma, una sorta di architetto che a piccoli passi sta costruendo un gran progetto. Come sottolinea Il Messaggero, ha trovato un branco di buoni calciatori ed stato capace di renderli una squadra, era questo ciò che serviva. Riesce a mantenere tutti sulle spine, a far sentire ogni elemento della rosa al centro del suo disegno. Si nota dal fatto che, nonostante i componenti della formazione varino (per infortuni, squalifiche o turnover come a Milano in Coppa) di volta in volta, il gioco espresso non cala di qualità nè di intensità. Stefano Pioli ha ritrovato giocatori che sembravano ai margini della squadra, come Felipe Anderson o Novaretti (mai visto così in partita come contro il Milan), sta dando modo a giovani come Cataldi e Keita di crescere graduatamente e senza far pesare sulle loro spalle grandi responsabilità.

Idea di gioco – Pioli ha mostrato fino a questo momento una mentalità di gioco propositiva. Tranne nella sfida contro la Juventus, la Lazio ha imposto i propri ritmi contro qualsiasi avversario. Pressing sui difensori avversari, linea difensiva alta, gioco sulle fasce e inserimenti dei centrocampisti. Sono questi compiti che il tecnico ex Bologna chiede sempre ai suoi, recuperare palla il più velocemente possibile e ripartire con velocità e decisione. Nel suo 4-3-3 ha trovato in De Vrij il leader difensivo, l’olandese è un calciatore completo per il suo ruolo, forte di testa e molto bravo nel disimpegno. L’anima del centrocampo è formata da Biglia e Parolo. L’argentino è il metronomo, detta i tempi alla perfezione consentendo un giro palla rapidissimo con le sue geometrie. Parolo gioca invece qualche metro più indietro macinando una quantità infinita di chilometri, non limitando però i suoi inserimenti in area di rigore. L’amuleto è il capitano Mauri, intelligenza tattica al servizio della squadra, sostiene i compagni nel gioco offensivo. Con la sua imprevedibilità regala assist perfetti alle ali, Candreva e Lulic, ma al tempo stesso si fa trovare pronto in fase realizzativa (ha già raggiunto quota 7 reti, superando il suo record personale di 6 marcature). La Lazio va sempre alla ricerca della profondità e ha moltissime opzioni offensive pur costringendo il centravanti ad un lavoro di sacrificio. Djordjevic e Klose fanno a sportellate, aprendo gli spazi centralmente, e all’occorrenza la buttando la sfera in rete. Oggi come non mai la Lazio e i suoi tifosi si sentono protagonisti, Pioli con questi uomini fa sognare la metà biancoceleste di Roma, e la Champions non è più un sogno lontano da ammirare.

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