2013

Supercoppa Primavera: la Lazio perde 2-1 nei minuti di recupero e il trofeo va alla Juventus

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A soli tre mesi e mezzo dalla storica conquista dello Scudetto, la Lazio Primavera ha la possibilità di giocarsi contro la Juventus, vincitrice della Coppa Italia, la Supercoppa Italiana. Il palcoscenico è di quelli importanti, lo Stadio Olimpico dei grandi e la voglia di mettersi in mostra è tanta. Per i giovani biancocelesti c’è anche la possibilità di vendicare la sconfitta della prima squadra contro i bianconeri: un motivo in più per far bene.

PRIMO TEMPO – Davanti qualche migliaio di spettatori, pochi ma molto rumorosi, incomincia la sfida tra Lazio e Juventus. Neanche il tempo di incominciare e Keita viene subito ammonito per una dubbia simulazione in area di rigore. La prima palla gol è per la Lazio, ma il tiro di Lombardi viene respinto da Vannucchi. Passano quattro minuti e i biancocelesti sfiorano il vantaggio ancora una volta con il numero 7 laziale, il cui tiro viene ribattuto in angolo. Col passare dei minuti gli uomini di Bollini si rendono sempre più pericolosi ed al 20’ è Crecco con un mancino da fuori ad andare vicino al gol. Nel momento migliore dei biancocelesti, si risveglia prepotentemente la Vecchia Signora e  al 32’ passa inaspettatamente in vantaggio con il suo numero dieci, Gerbaudo, abile a girare in rete un cross proveniente dalla sinistra. La Lazio accusa il colpo e rischia di capitolare, ma Strakosha salva il risultato in più di un’occasione. Il sussulto finale del primo tempo arriva nell’ultimo dei tre minuti di recupero, ma Keita non riesce a trovare il guizzo per bucare il portiere. Le squadre vanno al riposo sul risultato di 0-1.

SECONDO TEMPO – Primo cambio per la Lazio prima dell’inizio del secondo tempo, fuori Silvagni ed al suo posto Oikonomidis. I Campioni d’Italia rientrano in campo con un altro piglio e provano a schiacciare i bianconeri nella propria metà campo, ma, nonostante l’impegno, gli attacchi di Tounkara e compagni vengono resi nulli dalla linea Maginot juventina. Al 61’ sale in cattedra Keita che con un grande dribbling sulla destra, entra in area di rigore e viene atterrato , ma l’arbitro decide di non fischiare un fallo che sembrava evidente a tutti, tranne che a lui. Keita non ci sta e così decide di fare tutto da solo: se ne va tra due difensori juventini, mette a sedere Vannucchi e con un cucchiaio deposita il pallone in rete per l’1-1. La Tribuna Tevere si trasforma improvvisamente in una piccola bolgia, svegliata dalla prodezza del piccolo fenomeno ex Barcellona. Dopo una fase di gioco molto intensa, i 22 in campo accusano la stanchezza ed entrambi i tecnici sono costretti a ricorrere alla panchina. Al 76’ è Antic a lasciare il campo in favore di Pace. All’80’ brivido per Strakosha: è ancora Gerbauto che con un tiro dal limite, sfiora la doppietta personale. All’86’ la Lazio ha l’occasione di passare in vantaggio ancora con Keita, ma questa volta è Vannucchi a dire di no deviando in angolo. Quando la partita si avviava verso i tempi supplementari, nel secondo dei  quattro minuti di recupero concessi, la Juve trova il guizzo vincente con Donis che, con un bel rasoterra ad incrociare, sigla il gol che regala la Supercoppa ai suoi. I ragazzi di Bollini si gettano in avanti e Keita cade nuovamente in area, per l’arbitro è ancora simulazione e il numero 11  viene espulso. La Lazio esce sconfitta, ma lo fa a testa alta ed anche in modo sfortunato, ma può comunque coccolarsi il talento di alcuni suoi ragazzi.

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