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Tardelli: «L’unica cosa che c’è da fare è sospendere il campionato»

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Il campione del mondo 1982 ha detto la sua in merito alla situazione nazionale per via dell’emergenza Coronavirus

Il calcio è sempre più nel caos: tra la richiesta di sospensione del campionato e minacce di sciopero da parte dell’Associazione italiana Calciatori, la Serie A è ricominciata tra le polemiche. Molti fra gli addetti ai lavori hanno detto la loro e tra questi c’è Marco Tardelli, candidato alla presidenza dell’Assocalciatori, che ha parlato così all’ANSA. La sua convinzione è non giocare:

«Lo dico da una settimana, e mantengo la mia posizione: secondo me bisogna sospendere il campionato, mi sembra giusto così. Ha vinto la lega a scapito dei calciatori ma ci sono anche gli addetti ai lavori, quelle 500 persone che partecipano comunque a una partita anche se è a porte chiuse. Milano è zona rossa, da tutte le parti si stanno cancellando eventi, perché non vanno sospese le partite? Perché non sono stati interpellati i calciatori? qui si parla della salute dei giocatori e degli addetti ai lavori. Se poi succede qualcosa chi si prende la responsabilità?».

Tardelli poi conclude così:

«Ripeto, per me bisogna sospendere il campionato e adesso sono contento che se ne sia accorto anche il presidente dell’Assocalciatori Tommasi, sebbene con un po’ di ritardo. Purtroppo abbiamo registrato ancora una volta la poca forza del sindacato dell’Associazione dei calciatori su questioni cruciali per questo sport e per il Paese».

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