2013

Tare fa chiarezza: “Mavraj non ci interessa, aggiungeremo alla rosa 4-5 elementi”

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Al diavole le regole, al diavolo il primo luglio. Il calciomercato è già bello che iniziato. Acquisti, cessioni, colpi di scena, trattative andate bene, altre andate male, litigi, discussioni, ma fermiamoci qua. La Lazio quest’anno, in pieno stile con l’estate 2011, vuole anticipare tutti e consegnare a Petkovic una rosa pronta per il ritiro di Auronzo di Cadore. A fare il punto della situazione delle trattative e non, ci ha pensato il DS Igli Tare ai microfoni di Lazio Style Radio.

Ieri c’è stato il trionfo della Primavera, il 26 Maggio la vittoria della Coppa Italia con la prima squadra: grandi risultati…
“E’ stata un’annata positiva con alti e bassi, ma più alti. Questa è la fase per creare una base per il futuro, siamo in piena programmazione. Si tratta di un processo che è nato da 2-3 anni e darà i suoi frutti strada facendo con la crescita di giovani promettenti e con acquisti di giocatori di valore”.

Lo scudetto della Primavera mancava da troppo tempo: quanto è contento?
“Lo scorso anno dopo la partita persa con l’Inter parlai con la squadra facendogli i complimenti per la partita e gli dissi che l’anno dopo saremmo tornati a vincerlo questo tricolore e così è stato. E’ una vittoria frutto del lavoro importante di un gruppo compatto, la squadra più giovane d’Italia, questo vuol dire che ci sono basi per i prossimi anni. E’ la giusta ricompensa per un lavoro iniziato tre anni fa, con la programmazione di far giocare giocatori sotto età e di prospettiva, con il giusto mix tra giovani e più esperti in Primavera. Rispetto a tante squadre che sono arrivate in finale, la Lazio lo scorso anno aveva 7/11 provenienti dal nostro settore giovanile e lo stesso quest’anno 6/11, la cosa fondamentale ora è restare con i piedi per terra. Il progetto futuro è che tutto il settore giovanile si possa allenare a Formello, con la creazione di un Accademy con la foresteria, la scuole e una clinica dove verranno seguiti tutti i giocatori della Lazio, sarà un progetto importante e utile per lo sviluppo di una società che vuole competere in alto. I complimenti vanno fatti anche e soprattutto a Bollini che in 3 anni ha centrato per tre volte le Final Eight e per due la finale vincendone una, il suo lavoro è stato fondamentale”.

Si passa proprio al fatidico 26 Maggio…
“Non era un derby semplice, questa era sportivamente parlando una guerra e noi l’abbiamo vinta. Con questa coppa abbiamo raggiunto qualcosa di importante, i ragazzi si sono resi conto solo dopo di essere entrati nella storia della Lazio. Più passano i giorni e più ti rendi conto di cosa abbiamo fatto. Perdere sarebbe stata un’ingiustizia perchè non ci scordiamo che in Europa siamo stati l’unica squadra imbattuta, abbiamo dominato ovunque presentandoci da squadra che voleva vincere, questa mentalità la dobbiamo avere anche in campionato, una squadra come la Lazio ha l’obbligo di lottare per posizioni di testa. Per arrivare a questo abbiamo bisogno di una piazza che riesca a capire finalmente che il lavoro svolto dalla società è importante e basato su una programmazione, perchè solo quando una società programma in maniera seria non mettendo davanti il singolo ma il gruppo ci sono i presupposti per vincere cose importanti. Il nostro scudetto è creare una società solida con obiettivi ben precisi. E’ fondamentale presentarsi allo stadio in massa, non come in alcuni casi quest’anno in partite chiave con 28mila spettatori allo stadio, il sostegno è importante. Vanno ringraziati di cuore, tutti quei tifosi che sempre e ovunque tifano Lazio, ma vanno sensibilizzati anche altri e devono capire che dobbiamo portare quel senso di appartenenza fondamentale. Sono rimasto colpito nel derby quando la curva era tutta biancoceleste, questo deve accadere tutte le domeniche perchè i tifosi della Lazio ci sono ed hanno bisogno di segnali e per questo è obbligo nostro lavorare per loro e farli sentire partecipi nel progetto”.

Sul mercato: nelle ultime ore si è parlato di Mavraj…
“Non tutto quello che si dice è vero, come non era vero di Mavraj, sono tutte leggende metropolitane che escono quotidianamente. Mavraj è un grande giocatore, a me piace tanto perchè ha grande esperienza, ma non è stato contattato dalla Lazio perchè noi sappiamo bene cosa dobbiamo fare. Se io un giorno vado in Albania non è detto che ci vada per il mercato. Io li ho la famiglia, ho anche il diritto di fare viaggi aldilà del lavoro. Aggiungeremo alla rosa 4-5 nuovi acquisti e stiamo lavorando per questo, al momento giusto diremo tutto. Non ho viaggi previsti ad esempio per in Brasile, io posso andarci anche per vedere la Confederation Cup. Quello verde-oro è un paese che mi piace e ci torno volentieri, ma quando vai per lavoro vedi e vivi poco le bellezze del paese. Aldilà del numero degli acquisti, questi devono essere funzionali al progetto non solo del futuro ma anche tecnico, perchè ci deve essere un misto tra esperienza e giovani che possono crescere senza avere la pressione e la tensione di una piazza come Roma. Come potrebbe essere Brayan Perea, che è un giocatore che può diventare senza mettere troppa pressione una sorpresa del campionato italiano per le caratteristiche che ha ma anche in questo caso dobbiamo essere tutti bravi a non fare gli errori del passato che dopo due presenze siamo tutti lì a giudicarlo”.

I tifosi chiedono alla dirigenza di comunicare di più con la tifoseria…
“Noi lo vogliamo fare perchè è fondamentale, l’importante poi è capire quanto la gente vuole sentire quello che diciamo. Non a caso è stata creata la televisione e la radio perchè sono mezzi di comunicazione con i tifosi. C’è molto da migliorare ancora, anche sotto il punto di vista della comunicazione, ma negli ultimi anni sono stati fatti passi importanti”.

Qualche ragazzo della Primavera andrà in prima squadra?
“Sì certo, tre o quattro elementi andranno in ritiro con la prima squadra. Il prossimo anno il gruppo avrà tanti giocatori di prospettiva e tanti ragazzi della Primavera avranno l’opportunità di calcare terreni importanti”.

Ha mai pensato di allenare?
“Sì, il mio sogno e quello di tutti i miei connazionali allenare la Nazionale Albanese, è il nostro orgoglio. Un giorno se si avvererà lo vorrei fare, perchè è la nostra patria e per quella darei la mia vita”.

Sul mercato c’è un nuovo Burak Yilmaz? Mario Gomez?
“Si, c’è qualcuno come Yilmaz. Su Gomez non credo verrà mai in Italia, sono leggende metropolitane messe in piedi per infiammare il mercato estivo, sono quasi sicuro. Dobbiamo essere seri nei confronti della nostra gente, io sono del parere che il campione non va comprato a prezzo molto alto, il campione va creato in casa e i presupposti per farlo ci sono”.

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