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Tare: «I risultati frutto di un lavoro profondo. Luis Alberto? L’ho scoperto per caso…»
Igli Tare ha parlato a Mediaset Premium
In occasione della premiazione di Inzaghi il ds Tare ha preso nuovamente la parola:«Sono alla Lazio da tredici anni, è inevitabili essere laziali, è come un virus che ti entra dentro, non te ne accorgi. La Lazio è una società gloriosa con una storia. Quando si è convinti delle proprie scelte i risultati vengono da se, siamo andati avanti per la nostra strada nonostante le difficoltà. Sono felice di ricevere un premio così prestigioso, di vivere un momento così felice con le persone che tornano allo stadio dopo anni difficili. Questo mi riempie di orgoglio. Rispetto molto il lavoro dei giornalisti ma nello stesso momento diventa una difficoltà in più il circolare di notizie, specialmente in fase di mercato. Abbiamo costruito un muro alto per proteggerci dalle critiche. Luis Alberto? Lo seguivo per caso, tre anni fa, quando ero concentrato su Lucas Perez. Mi sono accorto di questo giocatore importante, giovane con una storia difficile. Quando abbiamo avuto l’occasione di prenderlo lo abbiamo portato a Roma. C’è voluto tempo, ma grazie al lavoro di Inzaghi, molto bravo ad aspettarlo e sostenerlo, è diventato un giocatore importante».
«I risultati sono frutto di un lavoro profondo. Mi dà fastidio quando si utilizza la parola sorpresa, anno per anno abbiamo cercato di migliorare pezzo per pezzo. Adesso stiamo raccogliendo i risultati, ma non ci scordiamo che siamo all’inizio della stagione e non c’è nessuno motivo per volare troppo alto. Ci saranno delle difficoltà, come normale ma dovremo essere bravi a superarle con serenità e con il bel gioco, come abbiamo fatto fino adesso». Esordisce così ai microfoni di Mediaset Premium il ds della Lazio Igli Tare, presente ad Amatrice per il ‘premio Scopigno’. «Luis Alberto? Ero convinto che avrebbe fatto qualcosa di importante con questa società, ma all’inizio abbiamo avuto delle difficoltà, gli è servito tempo per ambientarsi. Può dare ancora di più rispetto a quello che ha dimostrato. Per restare nei piani alti ci vuole tanta continuità. Juventus, Napoli, la stessa Roma, l’Inter, sono tutte squadre che hanno una mentalità vincente e tanti giocatori di qualità. Cosa che la Lazio ha raggiunto negli ultimi anni. Adesso abbiamo più bisogno della gente allo stadio, perché dispiace vedere una squadra che gioca un calcio fantastico e forse il migliore in Italia ma con uno stadio che lascia a desiderare. Ho sempre detto che la Lazio deve essere vista come un punto di arrivo e non un punto di partenza. Su questo stiamo lavorando da anni, così deve essere per tutti i giocatori. Per diventare una società importante serve anche questo senso di appartenenza da parte di tutti i componenti. L’importante è che quando si scende in campo si dà tutto per la maglia. Il rinnovo di De Vrij? Sono ottimista, c’è la buona volontà da entrambe le parti. Tra poco avremo un incontro con i suoi agenti e penso che alla fine avremo quello che vogliamo tutti quanti. Ma fino a che non vedo nero su bianco io sono sempre molto attento su queste cose».