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Due tifosi laziali prosciolti: “Dire giallorosso ebreo non è razzismo”
Prosciolti due tifosi laziali, accusati di aver rivolto nel 2013 dei cori razzisti all’indirizzo della tifoseria della Roma
Goliardia, sfottò estremizzato, tanto da esser frainteso come razzismo. Questo è quanto capitato a due tifosi laziali: Alessandro Pasquazzi e Fabrizio Pomponi, accusati nel 2013 di rivolgere dalla Curva Nord, dei cori razzisti nei confronti della tifoseria romanista. «Giallorosso ebreo» – è questa la frase incriminata inizialmente, ma per cui i due sono stati prosciolti con la formula piena dato che il fatto non sussisterebbe, secondo il gip di Roma Ezio Damizia. Come si legge su il Corriere della Sera: «a inchiodare i due ragazzi – difesi dagli avvocati Massimiliano Capuzi ed Emiliano Ferrazza – erano state le immagini registrate dalle telecamere a circuito chiuso durante la partita Lazio-Catania del 30 marzo del 2013. In particolare le riprese mostravano, tra le 15.38 e le 15.39, i due giovani incitare il resto dei componenti della Curva nord a cantare ‘Giallorosso ebreo, Roma va a caga’. Una volta osservate le immagini, la Digos aveva identificato e denunciato i tifosi». Le accuse ai due, erano state rivolte dai Pm, ma in loro difesa, è intervenuto il Gip secondo il quale: «Le espressioni incriminate rimangono confinabili nell’ambito di una rivalità di tipo sportivo».