2014
Tifosi-Lotito, continua la diatriba fra censure e contestazione
Non accenna a placarsi la diatriba fra il tifo biancoceleste e Claudio Lotito. Assenti in curva Nord gli striscioni, anticipati nel corso della settimana, con le famose domande al patron della Lazio. Il Gruppo Operativo di Sicurezza non ha permesso ai tifosi di esporli, così da spingere gli ultras della Nord a srotolare gli striscioni attorno allo Stadio dei Marmi: ”Perché chiede pazienza ai tifosi quando li hai schifati a Varsavia? Perché finanziamo con 1,5 milioni la Salernitana? Perché paga così tanto un avvocato che perde tante, troppe cause, con i soldi della Lazio? Perché non viene fatto un aumento di capitale?”, recitano i più significativi.
La rabbia della Nord parla di censura: “Se avessimo fatto entrare venti striscioni di elogio per la presidenza, credete che si sarebbe creato questo problema?”, si chiedono i sostenitori biancocelesti. E si rispondono anche. Parlano di protesta civile, mediante slogan, come consuetudine. Sostengono di essere vittime di censura e che, se i tifosi non sono nello stadio, allora la vera Lazio, l’essenza della Lazio, è fuori. Non c’è dialogo, non può esserci. Poi, la decisione più dolorosa: la Nord resterà fuori dallo stadio fino a fine campionato. Il perché “Non vogliamo rafforzare Lotito, ormai la situazione è degenerata”.
Fra le tante, la domanda che già una risposta sembra averla non può che essere questa: “Sei regia occulta e cospirazione, per noi è solo amore e passione. Perciò questa è l’unica domanda che ti faremo mai: ma quando te ne vai?”.
“Mai”. E continua la protesta…