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Tommaso Maestrelli Jr: «E’ un vanto portare il nome di mio nonno, ovunque sono stato ho ricevuto complimenti»
Nell’ultimo turno del campionato di Lega Pro girone A, nella gara tra Pordenone e Racing Roma è andato a segno, Tommaso Maestrelli, nipote ed omonimo del tecnico che nel 1974 guidò la Lazio alla conquista del primo scudetto. Il nipote d’arte racconta le sue emozioni e la sua passione per i colori biancocelesti ai microfoni di Radio Incontro Olympia: «Portare quel nome e quel cognome per me é sempre stato un vanto e non un peso. Dovunque sono andato ho sempre ricevuto tanta stima e complimenti segno che mio nonno ha lasciato il segno nel mondo del calcio. Gioco mezz’ala nel Racing Roma e spero di riuscire a realizzare anche solo la metà di ciò che ha fatto in carriera mio nonno. Domenica non dovevo giocare perché venivo da un infortunio, tanto che ho detto a mio papà Massimo di non venire fino a Pontedera. Lui non si è mai perso una partita. É sempre venuto dappertutto per seguirmi. Anche ad Olbia. Poi due ore prima di scendere in campo mister Giannichedda mi ha comunicato che avrei giocato e alla fine sono riuscito a fare goal. Papá si é arrabbiato tantissimo perché voleva esserci. Ieri ho sentito mio cugino Andrea che ha segnato su punizione contro la Lazio Primavera. Ci siamo fatti entrambi i complimenti.»