2015

Tounkara esalta il lavoro di mister Inzaghi: “Ti caricava, ti spronava, incitava tutti a dare il meglio. L’esordio all’Olimpico? Bellissimo!”

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Mamadou Tounkara, per gli amici “Mama”, intervistato dal portale GianlucaDiMarzio.com ha svelato tutti i suoi segreti e i raccontato i suoi sogni. Tanti sono i modelli di giocatori che l’attaccante scuola Lazio segue uno di questi è Mario Balotelli: “Mi piace dai tempi di Mourinho, avevo 18 anni e lo ammiravo. Indossavo il numero 45 in suo onore. Se l’ho mai incontrato? Certo! Ho anche la sua maglia…”. In estate la società biancoceleste ha mandato il giocatore in prestito a Crotone: “Primo gol in Serie B? Non vedevo l’ora, durante il ritiro estivo ho lavorato tantissimo. Ora è arrivata la prima rete, sono contento. Mi sono arrivati una miriade di sms, anche da parte di giocatori della prima squadra, è stata una soddisfazione enorme. Cataldi? Ragazzo fantastico”. Non poteva mancare, però, il messaggio dell’amico Keita: “Certo che si è congratulato…”. Nella sua carriera anche il Barcellona: “Quando sono entrato a far parte della Cantera ero piccolo, il calcio era soltanto un divertimento. Non era come ora, dove c’è più serietà. Spesso incrociavamo i giocatori della prima squadra, Messi, Eto’o e altri. Ma non potevamo disturbarli…”. Parlando del giocatore camerunense: “Con lui ho scambiato qualche parola rappresentavamo l’Africa (ride ndr), lo vedevo spesso nel centro d’allenamento, era una persona allegra”. Mama rivela anche i segreti della Lazio Primavera:Simone Inzaghi. Lui ci faceva giocare, divertire. Per me è come un secondo padre. Ti caricava, ti spronava, incitava tutti a dare il meglio. Noi avevamo grandi qualità, per tre anni siamo stati benissimo. Ma il merito è anche di Bollini. Mi diceva ‘devi pedalà’ (ride ndr). Ho legato con tutti, sono un tipo scherzoso!”. L’esordio in Serie A e la prima all’Olimpico emozioni indescrivibili:Non me l’aspettavoReja mi portò lo stesso anche se c’erano tutti gli altri. Quando si girò per dirmi di andare a scaldarmi non ci credevo. Non sapevo se sarei entrato o meno. E’ stato bellissimo”.

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