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Tour Stadio Olimpico, Lotito: «Immobile con noi stava bene, poi…»
Claudio Lotito, presente all’inaugurazione del tour dello Stadio Olimpico, ha fatto il punto della situazione sulle condizioni di Immobile
Claudio Lotito, presidente della Lazio, ha rilasciato queste dichiarazioni sulle condizioni di Ciro Immobile all’inaugurazione del tour dello Stadio Olimpico:
«Assenza di Immobile contro la Svizzera? Dispiace molto perchè l’appuntamento è importante, ma lo staff della Nazionale, in accordo con quello della Lazio, ha reputato che non fosse pronto per giocare. Quando farà la risonanza valuteremo di li a 3 giorni l’entità dell’infortunio. È arrivato in nazionale in condizioni fisiche buone, contro la Salernitana stava bene. Se nella notte o il giorno dopo si è fatto male, non lo so. Quando è tornato, aveva un edema. Questo non consente di valutare subito l entità. Ora stiamo facendo riassorbire l edema e poi faremo la risonanza. Non so come si è allenato in Nazionale, può darsi pure che non doveva allenarsi».
SU INZAGHI – «Se gli ho dato un’occhiata? Ho tante cose da seguire, e penso alla Lazio. Io penso al mio club e ritengo ci siano tutte le condizioni per fare bene. Non lo dico perché l’oste dice sempre che il vino sia buono, ma perché lo riscontrano in tanti. Avete visto il nostro centro, il più grande d’Italia e uno dei maggiormente attrezzati e consente di poter fare un calcio all’insegna dei valori dello sport. Ma soprattutto la possibilità di far esprimere ai giocatori tutto il proprio potenziale, valorizzandolo, in un ambiente familiare».
SUL TOUR DELL’OLIMPICO – «È un’iniziativa che noi abbiamo voluto con tutte le nostre forze. Abbiamo messo a disposizione tutta una tecnologia innovativa, che è la cattura volumetrica in tempo reale. Consentirà ai tifosi di vivere in modo empatico tutta la storia del proprio club, in questo caso della Lazio, e non solo. Noi abbiamo fatto, insieme alla Roma e alla Federazione, questa joint venture con Sport e Salute. Riteniamo che sia una iniziativa che consente di tramandare la nostra storia, i nostri valori e soprattutto le emozioni che sono state vissute nel tempo. Abbiamo associato la Nazionale, che rappresenta il calcio italiano, e Lazio e Roma che sono i due club di riferimento romani».
SUI TROPPI IMPEGNI – «Bisogna ripensare il sistema calcistico sulle base delle esigenze mediatiche e commerciali ma anche fisiche. I ritmi sono totalmente cambiati, è un calcio in cui l’individuo spende molto dal punto di vista fisico e mentale, che incide molto. Servono meccanismi che consentano il recupero psico-fisico degli atleti. Chiaramente giocare a breve distanza anche con sistemi di gioco e di carichi di allenamenti diversi possono comportare una discrasia dal punto di vista muscolare e fisico e quindi gli infortuni».
SULLA SUPERLEGA – «Io sono sempre disponibile a trattare nelle sedi preposte per trovare soluzioni che contemplino le esigenze di tutte le componenti di questo sistema. Devono essere soluzioni che aiutino i club ad avere maggiori introiti e maggiore visibilità, ma allo stesso tempo che contemplino le esigenze degli atleti. Il calcio di oggi è cambiato, una volta era legato alla presenza negli stadi mentre oggi alla capacità di trasmettere emozioni attraverso attività tecnologiche. Adesso vedrete che ne abbiamo costruita una innovativa, ma tutti questi discorsi vanno a gravare anche sugli atleti. Bisogna trovare un sistema che garantista anche la salvaguardia dei giocatori».
SU SARRI – «Se l’ho scelto è perché ritengo che sia la persona idonea per aprire un ciclo e portarlo avanti a lungo. È un maestro di calcio e come tale ritengo che alla Lazio ci siano le condizioni per fare un buon calcio legato anche alla formazione dei giocatori e quindi a lungo termine. E mi sembra che questo sia stato riscontrato in concreto anche da lui».