Ibra e Lukaku sfiorano la rissa in campo, il belga mantiene i nervi saldi e sigla il pareggio, espulso lo svedese, la risolve Eriksen a tempo scaduto
Uno scontro tra titani, nel vero senso della parola. Testa a testa, senza paura, dopo essersene urlate e giurate contro di tutti i colori. «Vai a fare i riti vodoo, piccolo asino» la provocazione di Ibra che fa perdere il lume della ragione a Lukaku, trattenuto a fatica dai compagni di squadra. Il riferimento è ai tempi dell’Everton, in cui Romelu rifiutò il rinnovo di contratto a Goodison Park, perché la madre – in Africa – durante un rito vodoo aveva avuto indicazioni di un trasferimento del figlio al Chelsea. «Vuoi parlare di mia madre? Penso io alla tua e pure a tua moglie» La risposta “edulcorata” del belga, che, accecato dall’ira, prova a scagliarsi sullo svedese in tutti i modi, e all’intervallo devono intervenire rinforzi dalla panchina per evitare il peggio.
I quarti di finali di Coppa Italia rischiano di diventare il ring dello scontro più leggendario nella storia del calcio, Ibra contro Big Rom, nulla da invidiare a Mayweather – McGregor. Rissa solo sfiorata, nonostante a un certo punto entrambi sapevano che non avrebbero giocato la semifinale contro la vincente di Juventus-Spal per squalifica. Prima del crollo nervoso, parte fortissimo Ibra, col gol beffardo sotto le gambe di Kolarov per l’1-0. Al rientro in campo dopo il parapiglia, Lukaku riesce a mantenere il sangue freddo, mentre lo svedese – già ammonito e poco lucido – incassa anche il secondo cartellino giallo per un fallo ingenuo, ed esce dal campo senza protestare. Il duello tra i due sembra finito qui, invece Lukaku è freddissimo a piazzare il rigore dell’1-1 sotto la traversa, e rimette in equilibrio una partita storta. Il Milan, in 10 e senza Ibra, fatica a riprendersi, mentre l’Inter gestisce le energie e nel finale trova la zampata vincente con Eriksen. Fuori il Milan, altro probabile derby ma d’Italia contro la Juventus, in semifinale. Senza Lukaku, squalificato per la sfida di andata.