2013
Un inizio tra alti e bassi: le delusioni e le sorprese di questa Lazio
La Lazio ha fin qui giocato una stagione piuttosto altalenante, che per il momento non è stata “da Champions League”. Ma il tecnico Petkovic ci crede a una Lazio da terzo posto. Come scrive il messaggero.it, per il momento però, sono pochi i calciatori che hanno tenuto il passo europeo, e tra questi ci sono sicuramente Candreva e Onazi o le piacevoli sorprese Biglia e i giovani Perea e Felipe Anderson. Mentre sono tanti, probabilmente troppi, quelli che stanno deludendo le attese. Per questo motivo, il tecnico chiede ai più esperti di tirar fuori le qualità necessarie per dare l’esempio e trascinare chi ora arranca.
Nelle dieci partite ufficiali fin qui giocate tra campionato e coppa, la squadra ha raccolto tre sconfitte, tre pareggi e quattro vittorie. Un cammino non proprio disastroso, ma non sufficiente per puntare decisi alla zona-Champions. Da Klose e Hernanes, i due campioni acclarati del gruppo, le risposte meno convincenti. Il brasiliano ha cominciato a brillare soltanto nelle ultime partite. Il tedesco, invece, fino ad ora è da considerarsi “non pervenuto”. Nei primi due anni in maglia biancoceleste, a questo punto della stagione Klose aveva segnato otto gol al suo primo anno, e sette al secondo, mentre ora ha all’attivo un solo gol e uno score raccapricciante di un tiro a gara. Un vero e proprio flop. Non ha fatto meglio il compagno di reparto Floccari, che rispetto all’anno scorso ha giocato di più. Male anche la difesa, con note particolarmente dolenti da Dias, Konko, Biava e Cavanda. Sono loro che, in base alle medie hanno deluso di più e devono recuperare. Sono troppi i gol subiti dal reparto, diciassette in dieci gare, ma quello che più è mancato sono state le prestazioni, quasi sempre al di sotto della sufficienza.
A parte Candreva che dalla passata stagione non si è mai fermato, la Lazio ha scoperto Eddy Onazi. Il nigeriano, classe ’92, esploso l’anno scorso, che ha definitivamente tolto il posto al Tata Gonzalez. È tra i più giovani della rosa, è titolare ed è quello che guadagna meno di tutti, sotto i 300.000 euro, ma a vederlo sul campo ha più fame e voglia di qualsiasi altro. Tra i promossi ci sono anche tre ragazzini: Perea, Felipe Anderson, ma soprattutto Keita. Arrivato in punta di piedi dalla Primavera è il giocatore che, in base alle presenze e a quanto ha inciso sul risultato delle partite, ha la media più alta di tutti.
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