Una Lazio a due facce: in casa fortino inattaccabile, ma in trasferta numeri impietosi

Il doppio volto della Lazio, ovvero la marcia diametralmente opposta tra casa e trasferta, si protrae da tutto il 2013, e in questa stagione non vi è stata eccezione. In 5 partite in casa, quest’anno, la Lazio ha conquistato 13 dei 15 punti collezionati. 4 vittorie ed un pareggio. Un trend che dura da tutto l’anno, visto che l’Olimpico per Petkovic è un fortino inattaccabile. Fuori casa però le cose cambiano. Quest’anno solo un punto conquistato, tra l’altro a Sassuolo dove i biancocelesti erano in vantaggio di due gol. In tutto il 2013 solamente due sono le vittorie esterne. A Stoccarda in Europa League e a San Siro contro l’Inter alla terzultima giornata dello scorso torneo. Una squadra che ambisce a ottenere un piazzamento europeo, è inutile dire che deve cambiare rotta, e anche immediatamente. Il problema però è in che modo. Come spezzare questo leitmotiv che dura da 11 mesi? Un metodo infallibile, è quello più antico del mondo: l’atteggiamento tattico ed il gioco. Alcuni calciatori, dopo la trasferta di Milano, hanno dichiarato che il punto conquistato va visto in maniera pacatamente ottimistica e che il bicchiere va visto mezzo pieno. “La partita giusta per ricominicare”. Tutto vero, ma solo se si prende in considerazione il secondo tempo, quando, con l’ ingresso di Onazi, il centrocampo non solo ha cominciato a macinare gioco, ma anche a prendere per mano tutta la squadra e cercare in diverse occasione la via della rete, senza pensare solamente a difendere. La Lazio si è stabilita da diversi anni ormai nel vertice del calcio italiano, ma se l’obbiettivo resta l’Europa, primi tempi come quello di Milano, sono la migliore arma per allontanarsi da questo traguardo. Una squadra attonita, scarica e senza mordente, che arrivava sempre in ritardo sulle seconde palle, e che era priva di iniziativa, non può rappresentare un motivo di vanto per i tifosi che assiduamente seguono i loro calciatori ad ogni trasferta. Caso Hernanes a parte, nel secondo tempo si è vista un’altra squadra. E’ da lì che si può ripartire. E’ scontato dire che Mister Petko deve prendere le redini ben salde tra le mani e guidare questa squadra sulla strada giusta. In casa, come in trasferta.