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Vecino: «Non dobbiamo perdere la testa. Così usciremo da questa situazione»
Vecino: «Non dobbiamo perdere la testa. Così usciremo da questa situazione». Le parole del centrocampista della Lazio verso il Torino
Matias Vecino, centrocampista della Lazio, ha parlati ai canali ufficiali del club alla vigilia del match col Torino.
MOMENTO – Come si esce da questa situazione? Prima di tutto credo che si debbano analizzare bene i problemi e poi andare metterci mano, ma sempre con la testa e con la tranquillità. Abbiamo iniziato male, ma abbiamo tutto il tempo per rimettere a posto la situazione. Domani abbiamo una grande opportunità. Senza perdere la testa e lucidità, cominciando dalle cose più semplici e poi quelle più complicate. Dobbiamo ritrovarci come squadra e ritrovare quella solidità che lo scorso anno ci ha contraddistinto e che sono convinto ci porterà a fare tanti punti.
CONFRONTO – Si parla sempre anche quando le cose vanno bene, si cerca di tenere alta l’attenzione e la concentrazione. Sempre si può migliorare. Quando le cose non vanno bene si dà più spazio al dialogo, ci confrontiamo per capire cosa non sta funzionando, ma è una cosa normale per risolvere questi problemi.
TORINO – Il Torino sappiamo che è una squadra difficile da affrontare per tutti, lo dimostra ogni anno. Ha un allenatore bravo e giocatori forti, l’anno scorso ci hanno messo in difficoltà in tutte e due le partite. Se siamo una squadra corta e solida, che scivola bene nei loro cambi di campo e riusciamo a vincere i duelli perché loro sono molto fisici, avremo anche tempo per giocare”.
RUOLO – Ho fatto tanti ruoli nella mia carriera, ogni momento è diverso. Adesso mi sento meglio davanti alla difesa, come ho fatto nella seconda parte di stagione lo scorso anno. Però il mister sa che sono a disposizione, che posso dare una mano anche da mezzala. Se lui la pensa così, va bene. L’importante è che la Lazio vinca.
250 PRESENZE IN SERIE A – L’importante è vincere. Questa è la prima cosa. Guardando i numeri, è normale. Sono tanti anni che sono in Italia, non è che uno guarda sempre i dati ma quando arrivano fanno piacere. Quando sono partito nel 2013 dall’Uruguay sognavo tutto questo, uno poteva immaginare ma era difficile realizzare questo sogno. Sono passati tanti giocatori importanti in Italia. Sono contento e spero di vivere ancora molte altre gare