2015

Vocalelli: “La Lazio ha rifiutato il nostro invito”

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Per commentare il momento attuale dei biancocelesti,è intervenuto ai microfoni di ‘Quelli che hanno portato il calcio a Roma il direttore del ‘Corriere dello Sport – Stadio‘ Alessandro Vocalelli ‘ .
Prima di parlare del presente dei capitolini, c’è stato spazio per alcune importanti rivelazioni, su come viene fatta comunicazione  comunicazione nella Lazio: Avevamo invitato Pioli, come è stato fatto con Garcia, che ha accettato di incontrarci in redazione. La risposta della Lazio, invece, è stata negativa, la linea della società ha scelto così, non rendendosi conto di penalizzare i milioni di lettori che vorrebbero saperne di più. Non è stata quindi una scelta editoriale. Rispetto il presupposto, la loro convinzione è che il prodotto Lazio sia un prodotto esclusivo della società, non capendo che appartiene al popolo laziale. Ci si dimentica che una società di calcio vive sul sentimento, sull’emozione e sulla passione. Non si può contenere l’affetto della gente. Un allenatore della Lazio mi chiese un incontro, io ero felicissimo di scambiare delle chiacchiere con lui. Al giornale però non potevamo vedercii, bensì in una saletta di un ristorante, nascosti. Decisi di rinunciare, di lasciar perdere. I giornali, le radio vivono anche senza le dichiarazioni dei tesserati. I tifosi lo sanno, ma i dirigenti dovrebbero capire che questo cambierebbe il rapporto tra un popolo e le persone che dirigono. Mi chiamano le società che capiscono il bisogno di veicolare l’informazione. La Lazio mi ha ringraziato, dicendomi che in futuro si sarebbe potuto riparlare di un eventuale incontro. Ma ancora non è cambiato niente. Parlarsi, confrontarsi è importante, io vorrei avvenisse questo. Dovrebbe esserci uno scambio tra il mondo dell’informazione e la società. Anche le altre società hanno i loro canali ufficiali, ma non comunicano solo attraverso questi. Il Milan è una società che ha fatto della comunicazione la sua forza più grande. I giocatori della Lazio, oggi, non vengono neanche riconosciuti. Stiamo parlando di una squadra che è arrivata terza in classifica e di un pubblico tra i top d’Italia, che tre mesi fa aspettava in diecimila i calciatori a Formello. E proprio loro, compreso Pioli, facevano le foto ai tifosi direttamente dal campo“.

Si passa poi a parlare del momento che sta attraversando la squadra:Penso che la Lazio sia ancora una buona squadra, un gruppo con dei valori individuali ottime e una buona base. Il problema è che bisogna migliorarsi continuamente, mentre ho la preoccupazione che tra le prime sei squadre sia quella che si sia rinforzata di meno. Temo che alcune distanze si siano accorciate, se non annullate, come ad esempio l’Inter. Manca sempre il salto di qualità, un’altra costante di questa società“. Infine, il ricordo di un momento che lo lega particolarmente alla Lazio: “Avevo visto l’ultima partita allo stadio nel 2009, poi non sono più andato per vari impegni, seguendo in televisione. Sono tornato per la festa del 12 maggio,’Di Padre in Figlio’, quella serata mi rimarrà sempre impressa. E’ in quei momenti in cui si riscopre il rapporto di passione tra pubblico e squadra.”

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