2013

Yilmaz la star: dal padre portiere al padrino Hiddink

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Burak Yilmaz in Turchia è quasi una star. La stampa non fa che scrivere di lui, complici le sue prestazioni anche in Europa, come le reti segnate in Champions. Come scrive La Gazzetta dello Sport, Yilmaz, vestendo la maglia del Galatasaray la scorsa stagione, è entrato nella storia del calcio turco: prima di lui, soltanto Sergen Yalcin aveva vestito le maglie di tutte e quattro le squadre più importanti del paese (Besiktas, Fenerbahce, Trabzonspor e Galatasaray). L’ultimo cambio di maglia, dal Trabzonspor al Galatasaray (allenato da Terim, con cui i rapporti non sono per niente idiliiaci), gli è costato una bottigliata e un petardo addosso nel giorno del ritorno nel vecchio stadio, ma Yilmaz non ha reagito. L’attaccante sembra un cattivo ma il fatto che sia stato espulso solo due volte in carriera, lo «scagiona». Nella sua crescita, fondamentale è stato il padre Fikret, ex portiere del Besiktas (ora preparatore): gli ha insegnato i punti deboli del ruolo, Burak ha imparato a sfruttarli col tempo. Lo stesso Hiddink, quello per cui Yilmaz è «una Ferrari, che quando viene servito bene neanche grandi difensori come Piqué o Sergio Ramos possono fermare» si è preso la paternità della sua esplosione: «Ho lavorato tanto su di lui. Prima di me, l’unico suo nemico era lui stesso. Finiva sempre in fuorigioco, almeno sei o sette volte a partita».

 In Turchia, oltre alle solite interviste, gli hanno dedicato anche diversi speciali monografici. E quando un calciatore arriva alla ribalta, fioccano anche i flirt, o presunti tali, sbandierati dai giornali. Come quello con la modella Fahriye Evcen, che Yilmaz ha smentito: «Se mi interesso troppo alle donne perdo attenzione sul calcio e sulla mia carriera. Ci penserò tra qualche anno, l’ho promesso a mio padre».

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