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Zaccagni: «Non vediamo l’ora di iniziare. Essere il capitano è un grande ORGOGLIO. Occhio a Castellanos…»

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Zaccagni: «Non vediamo l’ora di iniziare. Essere il capitano è un grande ORGOGLIO. Occhio a Castellanos…». Le parole dell’esterno

Intervenuto ai microfoni ufficiale della Lazio, Mattia Zaccagni ha parlato della fascia da capitano, dell’esordio contro il Venezia e di molto altro. Di seguito le sue dichiarazioni:


Cosa deve pretendere la Lazio dalla prossima stagione? Già a partire dal Venezia, che conosci bene.

«Ci aspetta una bellissima stagione. Siamo carichi per il debutto contro il Venezia, dove sono cresciuto un anno in prestito, il lavoro durante il precampionato è stato buono. Abbiamo tanta fiducia nella squadra e nel nostro percorso, non vediamo l’ora di iniziare»

Che campionato ti aspetti in generale?

«Una Serie A sempre più competitiva e difficile, dove le squadre che erano già forti si sono rinforzate e quelle che lottano per non retrocedere hanno calciatori interessanti. Dovremo lottare fino alla fine di ogni gara per conquistare la vittoria».


Cosa rappresenta diventare il capitano della Lazio?

«Essere il capitano di questa squadra è un grande orgoglio. Immobile? Sapete il rapporto che abbiamo, quando sono diventato capitano l’ho sentito. Ciro era molto felice, ha detto che ci sarà sempre per aiutarmi e ovviamente questo mi fa piacere».

Quanti sono gli altri leader, anche senza fascia al braccio, di questa Lazio?

«Sono andati via giocatori importanti però ne sono rimasti tanti altri ugualmente importanti. Questa Lazio ha almeno sette capitani nello spogliato, non ci sono dubbi».


La tua crescita negli ultimi tre anni è stata clamorosa, tra vita privata, Lazio e Nazionale: è facile parlare di maturità, ma quale pensi che sia la più grande differenza con il Mattia del passato?

«l figli (ride, ndr)! A parte tutto, mi è cambiata la vita. Ovviamente avere due figli ti aiuta a centrare quello step in più nel processo di maturazione. Ora sono davvero pronto a prendermi certe responsabilità. Fortnite? Con Thiago e Dea ormai è impossibile giocarci».

Quale tuo compagno di squadra non ha ancora mostrato tutto il suo reale valore?

«Dico Castellanos, probabilmente ora anche un po’ più libero a livello mentale senza Immobile. Taty quest’anno secondo me farà una grandissima stagione. Ce lo aspettiamo tutti».
 

Hai lasciato il tuo amato 20 per il numero più prestigioso nel calcio, il 10: come e nata questa scelta?

«La scelta è nata da un giorno all’altro. Pensa, anche a Verona avevo il 10 poco prima di arrivare alla Lazio. Per me è sempre stato un numero speciale, al di là delle caratteristiche tecniche. Mi dà grandi responsabilità e poi lo eredito da Luis Alberto: ne abbiamo parlato ed è stato contento della mia scelta».

Chi è attualmente l’ala più forte al mondo?
«Facile, Vinicius del Real Madrid».

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