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Zazzaroni: «Non escludo che a fine campionato si conteranno più espulsi tra gli allenatori che tra i calciatori»

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Zazzaroni: «Non escludo che a fine campionato si conteranno più espulsi tra gli allenatori che tra i calciatori». Le parole del giornalista

Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, nel suo editoriale per il quotidiano, si è soffermato sul trattamento riservato dagli arbitri agli allenatori in Serie A.

PAROLE– «Non escludo che a fine campionato si conteranno, per la prima volta nella storia dei tornei di tutto il mondo, più espulsi tra gli allenatori che tra i calciatori. Gli arbitri dovrebbero gestire la suscettibilità e recuperare un atteggiamento diverso nei confronti degli allenatori, considerando le pressioni che subiscono da proprietà, tifosi, media e talvolta anche dalla squadra che è ormai un insieme di aziende individuali. E soprattutto non trascurando il fatto che sono gli unici artisti del circo a pagare col posto di lavoro, spesso per errori commessi dai giocatori, dagli arbitri e dalla stessa società che lo paga e talvolta non ne asseconda le richieste. Ricordo altri tempi, altri arbitri, certo anche altri allenatori, ma due categorie utili alla messa in scena: c’era rispetto – senza trombe e spot -, c’era condivisione di responsabilità. C’era “chi sbaglia paga”. Poi gli arbitri, alcuni dismessi, sono stati piazzati lì non per aggiungere sicurezza al servizio, ma per reggere un cartello con un occhio a lui, il Mister, il Mago, il Condottiero, lo Special, il Dux. L’ingaggio sonante. Ho visto Gigi Agnolin far inginocchiare Falcao. Qualcuno vorrebbe fare lo stesso – che so – con Gasperini, Sarri, Mourinho».

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