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Zigoni su Provedel: «Il suo sogno era quello di giocare portiere e me lo chiedeva, ma sua mamma…»

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Zigoni: «Il suo sogno era quello di giocare portiere e me lo chiedeva, ma sua mamma…». Le parole dell’ex giocatore

Intervenuto ai microfoni di TMW RadioZigoni ha raccontato il cambiamento del portiere della Lazio, Provedel, ciò che lo ha portato dall’essere un ottimo attaccante e un portiere da Champions.

PAROLE– «Ivan era un predestinato da bambino. Solo guardandolo in faccia quando aveva 10 anni ho notato il fisico e la determinazione. Il suo sogno era quello di giocare portiere e me lo chiedeva, ma sua mamma mi diceva che se l’avessi fatto giocare in porta non le andava bene, visto che aveva bisogno di sfogarsi visto che era un bambino esuberante. Non sono meravigliato di quello che ha fatto, anche perché non era un caso, aveva già fatto gol in passato. Lui è stato con me due o tre anni a Basalghelle, era appassionato al calcio. Poteva giocare ovunque, non so se avrebbe fatto carriera da attaccante perché voleva giocare in porta e solo lì ci ha messo quella determinazione ».

DALL’ ATTACCO ALLA PORTA – «Successivamente fece un provino in un’altra squadra a 15 anni, lo hanno visto e lo hanno portato a Udine. Non sono meravigliato. Voglio dire un’altra cosa: il nome Provedel forse non suona tanto bene, ma la scuola friulana è importantissima, visto Meret e Vicario. Provedel con i piedi è fortissimo e sapevo che era anche fortissimo di testa, non solo perché la colpisce, ma anche per la freddezza che ha. Spero che possa arrivare in Nazionale, se lo meriterebbe, per me è il più forte in questo momento. Perché voleva fare il portiere? Vi racconto un aneddoto. Ivan voleva fare il portiere perché suo nonno, che è di Mosca, era grande amico di Lev Yashin. Abitavano vicino, la nonna è ancora viva e abita a Mosca. Aveva dunque il mito di Yashin ».

IL GOL– «Sì, ho tremato per qualche ora. Dentro di me però sapevo, quando l’ho visto al limite dell’area, che avrebbe potuto fare gol se avessero messo una bella palla in mezzo ».

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